lunedì 30 novembre 2009

Winelovers in fiera

Certamente, ci siamo anche noi!
Sabato scorso nelle piazze del paese è scattata l'Antica Fiera di Carmignano.

Programma ricco: mostra mercato dei prodotti tipici di Carmignano, del Montalbano e della Provincia di Prato, laboratori con il cioccolato, stands gastronomici, antiquari e artigiani, sagra della fettunta con l’olio nuovo, aperitivi e visite guidate al Museo della Vite e del Vino, laboratori, visita al frantoio, animazione e spettacolo per bambini.

E allora, come Winelover mi ci ficco.
Grazie alla collaborazione col Comune di Carmignano, in uno stand appositamente dedicato, faciliteremo le degustazioni del Carmignano DOCG e dei migliori vini della nostra zona. Un piacere da non perdere.
Quando? Domani, sabato e domenica prossimi e infine martedì 8, sempre dalle 9 alle 19

Vi aspettiamo vogliosi & numerosi.

Per tutte le informazioni sulla fiera
http://www.comune.carmignano.po.it/turismo/?act=i&fid=999&id=20061130151655040

domenica 15 novembre 2009

Il est bon et nouveau, parbleau !


Doverosa e gustosa appendice al post precedente, una segnalazione che è quasi uno scoop.
Chi desidera avvicinarsi al Milionario di stagione per eccellenza e confrontarlo all'americana, anzi alla francese, con il nostro novello può farlo Giovedì 19 novembre 2009, a partire dalle 18h, all’Istituto Francese di piazza Ognissanti, dove si degusta il beaujolais nouveau accompagnato da formaggi d’oltralpe.

Due note a margine. La coltivazione del Beaujolais si basa su un unico vitigno: il Gamay Noir à Jus Blanc, con il quale vengono prodotti solo vini rossi. La produzione media raggiunge i 50 milioni di bottiglie, di cui la metà esportate in 150 paesi nel mondo. L’annata 2009 si preannuncia eccezionale in termini di qualità, con un vino ben strutturato e di lunga durata in bocca e un’impressione finale di grande equilibrio. Il volume di raccolta non sarà invece molto alto, si produrranno circa 800 000 ettolitri, una quantità superiore al 2008 ma inferiore alla media degli ultimi anni.

Chi ama il novello non può mancare

domenica 8 novembre 2009

Il Milionario


Quasi un milione di bottiglie prodotte l'anno, solo nella nostra regione, nove milioni in tutta Italia, ma ogni volta è una scommessa.
Il novello arriva sulle nostre tavole e nei nostri bicchieri il 6 novembre di ogni anno, distanziando di ben due settimane i cugini francesi (almeno in qualcosa li battiamo ehm ehm), inventori di questo particolarissimo metodo di vinificazione.
Eh sì, perché il novello signori si fa in un altro modo.
Invece, è sconsolante, tanti parlano di e intitolano sagre al Vin Nuovo, che è tutta un altra cosa e che troveremo sugli scaffali a primavera.
Sorvoliamo alti. Una scommessa perché? Perché i sapori e gli aromi del novello, dovuti ad un particolare tipo di fermentazione chiamato intracellulare, sono totalmente diversi da quelli del vino tradizionale.
Migliori, peggiori? Qui sta la disputa. Irrisolvibile direi. C’è chi taccia questo vino di essere “da donne” (come se fosse un insulto...) per i suoi aromi delicatamente fruttati e vinosi, per il sapore soffice e rotondo, dovuto ad una malolattica precoce. Chi lo accusa di essere di beva difficile per la note spesso amarognole e talvolta disarmoniche
E c’è a chi piace per la sua caratteristica freschezza negli odori, per la porporina vivacità dei colori e per la presenza discreta di anidride e zuccheri anche nel prodotto finito che donano brillantezza e piacevolezza al palato.
Disputa irrisolvibile dicevamo. Ma la scommessa continua. E a proposito di scommesse, quest’anno il novello ha fatto 13. Tredici gradi alcolici. L’alcol nei vini aumenta sempre più Ne abbiamo già parlato nel blog http://wineloverscarmignano.blogspot.com/2009/09/una-vendemmia-troppobrillante.html. E il novello non è da meno.
Quest’anno sono riuscito a procurarmelo prima del 6 novembre e oltre alla freschezza ne ho constatato anche il tattile bruciore. Ma tant’è, bisogna abituarsi...

Ma come si fa allora ‘sto novello, direte voi (chi ancora non lo sapesse è ovvio) ?
In breve, la tecnica della macerazione carbonica consiste nell’introdurre i grappoli interi, come natura li ha fatti, dentro un serbatoio ermetico saturo di anidride carbonica
Si produce così una fermentazione alcolica intracellulare, innescata dagli enzimi presenti nell’uva, a carico degli zuccheri e di quel ruvidone dell’ acido malico, che viene così ammorbidito all’istante. Lo schiacciamento progressivo dell’uva sotto il proprio peso produce gradualmente sempre più liquido. Al termine di questa particolare fermentazione, che può riguardare anche solo il 30% dell’uva utilizzata per la produzione del vino (!), si eseguono 3-4 giorni di fermentazione convenzionale.
Et voilà, per dirla ancora alla francese (lo ripeto questo metodo di vinificazione è stato inventato, quasi per caso, dai cugini d’oltralpe nel 1934) il novello è servito. Con che cosa? Lo si consiglia con le caldarroste o con le mitiche ballotte. A dire il vero due giorni fa ci ho accompagnato un Ruffino Riserva Ducale Oro, e ci stava senz’altro meglio.
Ma il bello di questo vino è anche la velocità col quale viene prodotto, che dà la possibilità di gustarsi la nuova annata in un batter d’occhio.
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E allora brindiamo. Chi ce l’ha se lo beva presto perché, si sa, il novello, come “d’autunno sugli alberi le foglie” dura poco.
E se vi abbiamo incuriosito e volete sapere tutto su questo vino arivoilà (beh, sì è un vizio).
Dirigetevi tosto su htp://www.vinonovello.org

A bientot

sabato 7 novembre 2009

Eventi del fine settimana

Questo fine settimana nella nostra provincia previste varie sagre.
Sbruciatate un po’ dappertutto: in Val Bisenzio a Luciana, Lavilla di Cantagallo e La Briglia poi ancora a Montemurlo e La Macine.
Uscendo dalla nostra provincia da segnalare la sagra del tartufo bianco a Scarperia nel Mugello http://www.saimicadove.it/tempolibero/evento.asp?Id=24538 ma per quanto riguarda il tartufo bianco la manifestazione più importante della nostra regione si terrà nei prossimi tre weekend a San Miniato (Pi), le cui colline limitrofe della Val dell’Egola, dell’Era e dell’Elsa sono zone vocate per la raccolta del tartufo bianco di ottima qualità.
Durante la fiera previsto anche stand per la degustazione dei vini delle colline pisane.
Vedi sito web della manifestazione http://www.cittadisanminiato.it/tartufo/cittatartufo.htm
Poi per chi ritrovasse dalle parti della Romagna sarebbe interessante fare una visitina al
Pala De Andrè di Ravenna dove prevista la settima edizione del “Giovinbacco in festa” per poter verificare e toccare con mano, anzi con naso e bocca, l’evoluzione e la crescita qualitativa del Sangiovese di Romagna. Link al sito ufficilade la manifestazione: http://www.giovinbacco.it/
Ciao alla prossima
Stefano

venerdì 30 ottobre 2009

Giornata francese alla certosa.

Sabato scorso 25/10 sono passato dalla Certosa x la manifestazione Incontri d’Autunno.
Assaggiato un po’ di francia. Iniziato con alcuni Champagne.
Ottima impressone da Tarlant Ouelly, Pehu-Simonet, Pierre Moncuit, Bourmault Christian ma sicuramente ho omesso molti ottimi prodotti solo per la non conoscenza di moltissime etichette presenti. Selezionato "random" una trentina di assaggi tra i 120 proposti in degustazione, tra blanc de blanc, pinot nero o pinot meunier 100%, pinot noir/chardonnay etc., tra cui vari millesimati dal 1996 al 2004. Successivamente alcuni bianchi, Chablis 1er Cru e Grand Cru Defaix, annate dal 2006 al 1999 che confermano le eccezionali capacità di invecchiamento di questo grande bianco da uve chardonnay dalla caratteristica mineralità, ed un paio di Alsazia, Gewurztraminer e Riesling. Passato ai rossi di Borgogna, patria del pinot nero.
Vitigno particolare, difficile da addomesticare. Il vino da cui ne deriva solitamente o è amato o non amato affatto, senza mezze misure. Personalmente è un prodotto che apprezzo, soprattutto in presenza di “veri”, tipici pinot neri quali quella della Borgogna.
Assaggiati 8 cru, notevoli per eleganza Vougeot 1er cru Clos de la Perriere e Clos Saint Denis entrambi 2006 di Domain Bretagna di Vougeot e soprattutto il Gevrey Chambertin 1er cru Les Corbeaux di Serafine Pere & Fils di Gevrey Chambertin.
Unico “inconveniente” dei tre assaggi sopra il prezzo delle bottiglie visto in catalogo.
Chi ha avuto la possibilità di recarsi in Borgogna, e lo dico anche per esperienza personale, avendo alcuni anni fà passato una bellissima giornata a spasso per le cantine di tale zona, ha la possibilità di degustare ed acquistare gran bei pinot nero a prezzi molto interessanti (idem per lo Chablis o per lo Champagne). Infine prima di uscire assaggiati i pochi vini dolci presenti, un Sauterners, Chateau L’Ermitage 2003, ed i due ungheresi, Tokaj Classic e Tokay Aszu, ottimo quest’ultimo. Prima di uscire passato dal banco del partner della manifestazione, che presentava una selezione di formaggi francesi ed assaggiati tre ottimi prodotti, un caprino, un camembert e soprattutto un roquefort (formaggio blue, erborinato tipo il nostro gorgonzola o l’inglese stilton ma prodotto con latte di pecora anziché vaccino). Il sauternes ed il tokay con la loro persistenza erano ancora presenti in bocca e si abbinavano perfettamente alla persistenza ed al gusto del roquefort.
Au revoir
Stefano

A spasso tra le “filiere corte”

Dopo vari post, segnalazioni etc. sulle filiere corte, nel weekend passato ho provato a fare un po’ di incursioni e relativi acquisti nei vari punti vendita diretti recentemente aperti nella nostra provincia di prodotti di produzione locale. Prima tappa il punto vendita dei prodotti della val di Bisenzio all’interno del Frantoio Consortile di Vaiano (Loc. Le Fornaci, Sofignano).
Qui si possono reperire mieli vari, confetture, salumi di cinta senese (anzi cinto toscano), carne sempre di cinto (allevamento Casanova) come bistecchine, rosticciana, prosciutto da arrosto in forno, poi ancora formaggio pecorino, tartufo nero (adesso è periodo giusto), castagne.
Due giorni la settimana, martedì e venerdì hanno verdura fresca portata direttamente, come per tutto il resto, dai coltivatori della zona. A breve prevista insalata invernale, “meline” (quelle tipiche di “una volta”, adesso riscoperte).
Sicuramente prossima estate con frutta e verdura sarà ancora più interessante.
Acquistato comunque verdure varie, pecorino, bistecchine di cinta. Ottime quest’ultime, come tutto il resto. Successivamente siamo andati nella fattoria Podere Del Bello, sopra Vaiano, il cui punto vendita è stato inaugurato, alla presenza di varie autorità della nostra provincia, poche settimane fa.
Bel posto davvero, prati ovunque dove pascolano i loro capi di razza calvanina.
Vendono direttamente la loro carne nel punto vendita aperto mercoledì pomeriggio e sabato mattina. Confezioni sotto vuoto, durata garantita 3 settimane in frigo, braciole, bistecche, spezzatino, brasato etc..possibilità, previa telefonata, di farsi fare confezioni su misura.
Anche loro hanno proprio orto dove coltivano varie verdure reperibili nel punto vendita insieme a miele, confetture varie, formaggio.
Acquistato alcune confezioni di carne. Aperto e consumato le braciole: veramente eccellenti.
Inoltre saletta per cene e degustazioni con all’esterno un bel giardino panoramico.
Vedi sito all’indirizzo http://www.delbello.it/
Per finire provato il latte crudo, presso il punto vendita nel locale attiguo alla Coop di Vaiano.
E qui finalmente dopo tanti anni ho riassaporato il vero sapore del latte.
Direi in definitiva esperienza positiva dai primi punti vendita diretti.
Ciao
Stefano

martedì 27 ottobre 2009

Acquistare in gruppo? Troppo forte...


I GAS (Gruppi di acquisto solidale) sono sempre più popolari.
Un po’ borderline, al limite delle istituzioni, e un po’ garibaldini, lancia in resta contro il nemico-colosso Grandedistribuzione, raggruppano sempre più persone decise a fare da sole per procurarsi cibi e bevande di qualità. Con un occhio, anzi due, ben piantati in faccia a chi c’è dall’altra parte, al produttore.
Per conoscerne metodi di produzione, respiro morale e anche carattere e personalità. Un fai-da-te” che riavvicina orizzontalmente (grande pregio) le persone in nome del gusto e dell’etica. Per saperne di più http://www.retegas.org

Ebbene, qualcosa di molto simile esiste e si sta diffondendo a macchia d’olio anche nel mondo del vino.
Cambia l’acronimo, GAV, e cambiano (di poco) anche le motivazioni.
I Gruppi di Acquisto Vino, nati un paio d’anni, fa nascono con originazioni sempre differenti, ma con un obiettivo comune: saltare l'intermediazione (e i ricarichi) delle enoteche.
Acquistano quindi direttamente dai produttori, italiani ma anche, talvolta soprattutto, stranieri, con la Francia e i suoi etilici nettari a farla ovviamente da padrone.
Formati mediamente da poche persone, da cinque a quindici, finora i GAV sono più diffusi al Nord e al Centro. Il Gavvista medio destina un budget mensile al vino e cerca alleati per sfruttarlo nel modo migliore. Comprando grosse partite di un solo prodotto può godere di sconti sostanziosi, abbattendo nel contempo, come spiegavamo, i costi di intermediazione.
Mentre i GAS sono più “spartani” ed eticamente, talora ideologicamente, orientati, chi partecipa a un GAV è semplicemente un amatore, che vuole gustarsi buoni vini a prezzi bassi. Punto.
Con grandi obiettivi. Non punta mica a vinelli qualsiasi, ma a Brunello, Barolo, Champagne, vini del Bordeaux, della Napa Valley e quanto di meglio ritenga possa fare al caso suo.
Le cose funzionano così: una volta scovato il vigneron giusto, un fortunato, (?), magari proprio colui che ha suggerito l’acquisto agli altri, parte in missione per prelevare le bottiglie direttamente in cantina, con annessi e connessi di intima soddisfazione e conviviale piacevolezza
Anche i produttori vinicoli hanno cominciato a incoraggiare e a promuovere questa pratica: sono sempre più le aziende che organizzano i clienti interessati a conoscere gli alcolici incanti di tipi di vino particolari, ospitando gruppi di acquisto o promuovendone di nuovi. Conviene anche a loro: è un ottimo sistema per incrementare le vendite, allargando nel contempo la cultura del bere bene, specialmente tra coloro che da soli non potrebbero permetterselo.

Insomma una nuova versione di una storia vecchia e ed attualissima: l’unione, quella vera, fa SEMPRE la forza.

venerdì 23 ottobre 2009

Incontri d'Autunno alla Certosa

Nel fine settimana, nei giorni 24-25 e 26, ancora presso il Relais Certosa Hotel sempre con l’organizzazione della Vinoteca al Chianti degustazione di grandi vini, per lo più francesi:
Champagne soprattutto, poi ancora Blanquette de Limoux, Chablis, Chassagne Montrachet, Pouilly Fume, Sancerre, Alsazia e poi ancora i rossi, pinot noir della Borgogna, Languedoc, Rioja ed altri ed infine Sauternes e Tokaj aszu. Qui sotto manifesto dell’evento “Incontri d’Autunno”:
http://www.vinotecaalchianti.it/eventi/INCONTRI%20D'AUTUNNO.jpg
e link al catalogo vini in degustazione:
http://www.vinotecaalchianti.it/listini/CATALOGO09.pdf
ciao
stefano

giovedì 22 ottobre 2009

La Francia non è Corta


Franciacorta uguale Bollicine. Per chi ama il buon bere questa è l’equazione, non c’è scampo.
Ma stavolta un pertugio lo troviamo, con un rosso di buona qualità e di grande versatilità, assaggiato qualche giorno fa da mio fratello Carlo e gentile signora.
Sto parlando del Terre di Franciacorta Cà del Bosco 2005. Un’azienda tra le più quotate della zona. E tra le più prolifiche. Produce circa un milione di bottiglie, con le Bollicine in primo piano of course.
Eppure anche i rossi di questo territorio, distribuiti in 18 comuni in provincie di Brescia, sulle rive del lago di Iseo, spesso come dicevo snobbati, qualche soddisfazione la danno, eccome.
Il vino in questione, composto da tutti e cinque i vitigni che il disciplinare della DOC prevede (Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot, Barbera e il potente Nebbiolo), sprigiona da subito gradevoli sentori, che vanno dal fruttato giovane della ciliegia allo speziato proveniente dall’affinamento in legno, agli aromi erbacei. Si distinguono note di pepe e tabacco con la liquirizia a chiudere la bocca. Buono l’equilibrio, con i tannini già morbidi e ben in sintonia con gli acidi ancora in bella evidenza e con il tenore alcolico. Un vino armonico e piuttosto corposo.
Lo abbiamo provato con un ottimo primo ai carciofi e con un secondo di carne e non ha stonato con nessuno dei due (e sappiamo quanto sia difficile abbinare i carciofi!)
In conclusione un prodotto per tutte le tasche (lo troviamo sui 15 euro in enoteca), con la garanzia della qualità Cà del Bosco, in grado di fare da jolly in qualunque occasione e che certamente... allunga le possibilità espressive dei vini della Franciacorta

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domenica 18 ottobre 2009

Vino è piacere – Se poi la fermentazione è ancestrale….

Sabato 26 Settembre mi sono recato al Relais Certosa Hotel di Firenze Certosa per la 9^ edizione della manifestazione “Vino è piacere” organizzata dalla Selezione Formigli di Vinoteca al Chianti. Anche qui medesima formula, calice di degustazione serigrafato (15€) ed ingresso ai vari banchi d’assaggio. Come da consuetudine per le degustazioni da loro organizzate i banchi sono organizzati per tipologia e non divisi per produttore o regione. Quindi primo banco all’esterno dedicato alle bollicine, prosecco e Franciacorta, poi banco per i bianchi dal nord al sud con in fondo i (pochissimi) rosati. Poi all’interno dell’hotel due sale dedicate ai rossi, toscani la prima, tutte le altre regioni nella seconda. Infine ultima sala per i vini dolci, con Formigli Silvano, come suo solito, in persona addetto al servizio. Tutto questo permette una scaletta di assaggi ideale.
Ulteriore aiuto la numerazione di ogni bottiglia e la consegna l’ingresso insieme al calice dell’elenco completo (vedi immagine copertina sopra) dei vini presenti in degustazione numerata dal n° 1 al n° 437 in ordine regionale da nord a sud per una rapida ricerca.
Per ogni vino è indicato produttore, etichetta, vitigno, tipologia e prezzo.
Ben strutturato ed organizzato insomma. Mi sono annotato una quarantina di assaggi.
Senza stare a fare lunghi elenchi, visto che sono passati anche un po’ di giorni, solo alcune considerazioni. Ho voluto riassaggiare un rosato provato ad Agosto durante una visita alla cantina di Tringali Casanova in Castagneto Carducci (tra l’altro padrone di casa gentilissimo ed accogliente) e confermo la prima impressione avuta: bel prodotto dal rapporto q/p molto interessante (€ 8.20/bottiglia). Altre conferme toscane con Brunello di Montalcino di Canalicchio o dal Bolgheri rosso Grattamacco o ancora dal Chianti Rufina “Blucerchiale” di Fattoria di Selvapiana. Tra le bollicine interessanti i prosecchi di Bellenda, di cui ho apprezzato anche alcuni metodo classico e soprattutto i Franciacorta di Faccoli e Gatta (molto interessante il Saten di quest’ultimo).
Discorso a parte x il Lambrusco. Assaggiato il Lambrusco di Sorbara Bellei 2006, produttore di Comporto (MO) a fermantazione ancestrale. Sì ancestrale, nome un po’ “pomposo” che indica un antico metodo di rifermentazione in bottiglia, senza sboccatura. Non sono un esperto né un grande conoscitore di Lambrusco (qui Andrea, modenese di adozione potrebbe essere di maggior aiuto), ma sinceramente mi è parso veramente un bel bere (prezzo € 10.70/bottiglia).
Per i bianchi un’unica considerazione: assaggiati tra gli altri due Trebbiano d’Abruzzo, il primo dal bel rapporto q/p (Castaldi 6.60€), il secondo, nome importante, l’opposto (Valentini 42€). Infine i vini dolci: da Silvano ho chiesto soltanto le new entry del catalogo.
Sono stato servito con quattro bellissimi prodotti: due siciliani Malvasia delle Lipari Caravaglio e Moscato di Siracusa “Solacium” di Pupillo, e due piemontesi, Moscato vendemmia tardiva Loazzolo di Forteto della Luja e Brachetto “Pian dei Sogni” sempre di Forteto della Luja.
Questi ultimi due niente a che vedere con i moscati o brachetti di facile reperibilità soprattutto nella grande distribuzione (bottiglie da 0.375 rispettivamente in listino a 34.50 e 25€)
Ciao alla prossima
Stefano

venerdì 16 ottobre 2009

Il latte crudo

Domenica 18 Ottobre alle ore 10 sarà inaugurato il nuovo distributore alla spina di latte crudo (allo stato naturale, non pastorizzato, direttamente dalle mucche al consumatore) posizionato in apposito spazio messo a disposizione dalla Coop di Vaiano.
Iniziativa promossa da Provincia di Prato, Asm e Comunità Montana.
Sarà aperto al pubblico 24ore al giorno; giornalmente verranno conferiti al distributore circa 200litri di latte prodotti dall’azienda agricola Scatizzi di Montepiano.
Costo del latte (“il latte di Nonna Lella” dal nome della mamma del produttore): 1€ al litro a cui vanno aggiunti 20centesimi per l’acquisto della bottiglia di vetro (comunque riutilizzabile) da altro distributore apposito predisposto (tratto da “La Nazione” di oggi).
Vedi vari articoli in rete tra cui:
http://www.notiziediprato.it/2009/10/il-latte-ora-si-prende-alla-spina-apre-a-vaiano-il-primo-distributore-della-filiera-corta/
Sul latte crudo poi si può leggere alcune informazioni utili al link sotto:
http://www.milkmaps.com/latte_crudo.php
ciao
stefano

Nuova vetrina dei prodotti tipici pratesi.

E’ stato inaugurato domenica scorsa in Via Ricasoli il nuovo punto vendita dei prodotti tipici della nostra provincia, dai vini di Carmignano alla mortadella, dai dolci al miele, olio etc. oltre a prodotti della produzione tessile artigianale:
http://www.ilpunto-online.it/leggi_news?idnews=AA044496

Ciao
Stefano

giovedì 15 ottobre 2009

Comunicazione di servizio

A causa di tutta una serie di nuovi impegni, in primis quello di curare con frequenza quotidiana (spero) il blog di cultura birarria www.inbirrerya.com mi vedo costretto a rinunciare a inserire, in futuro, altri post di argomento birrario su questo blog. Ringrazio veramente tutti per la squisita ospitalità che mi è stata offerta, e per l'attenzione con la quale sono stati seguite le mie "incursioni birrarie" nel mondo del vino. L'invito, per chi vuole e per chi è interessato a quello che "succede" nel variegatissimo mondo della birra è quello di collegarsi al blog di cui sopra, che allargherà progressivamente e continuativamente il proprio orizzonte da quello belga a quello europeo, e non solo, con un riferimento esclusivo: la birra di qualità.
Grazie ancora e ... ci vediamo "di là".

BENVENUTO FICO SECCO



Anche quest'anno si propone la manifestazione di presentazione della nuova annata dei nobili fichi secchi, un vera specialità tipica. Per conoscere il ricco programma presentato dall'associazione dei produttori e dal Comune di Carmignano basta collegarsi al link:



Buona passeggiata e buona degustazione!


giovedì 8 ottobre 2009

Comunicazione per corso birra

Il corso della birra di II livello che doveva "partire" lunedi prossimo 12 ottobre non avrà più luogo, poichè non è stato raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Tutti coloro che avevano già versato l'acconto richiesto per potersi iscrivere verranno subito contattati per comunicare le modalità attraverso le quali potranno riavere quanto versato.
Mi dispiace

lunedì 5 ottobre 2009

Scadenza birraria


Ma la birra scade? Si può bere una birra scaduta? Di cosa sa un birra scaduta? Queste sono le domande che spesso ci si sentono rivolgere sia nelle serate dedicate ai corsi birrari che nelle "comuni" conversazioni fra birrofili. La birra e la sua scadenza, si potrebbe dire. Qui di seguito riporto l'esilarante risposta a questo quesito riportata sulle pagine web di un blog frequentatissmo:

"Contenendo lieviti che sono sostanze vive la birra scade eccome, e non può, come dice qualcuno, essere "riciclata", ma viene gettata via dai commercianti quando raggiunge la data di scadenza (ben impressa sulle bottiglie). Ovvio che è difficile farla scadere, specie nei bar e nei negozi, soprattutto perchè, se non ricordo male, ha una durata di 2 anni se si tratta di birra classica (e quindi pastorizzata in modo diverso), mentre ha la durata di 1 anno se si tratta di birre a bassa fermentazione tipo le Weizen.

Ora: a parte che la birra "scaduta" la si può riciclare (esistono grappe fatte a partire dalla birra che non hanno niente da invidiare a quelle "classiche"); a parte che dovrebbe spiegare cosa vuol dire "difficile farla scadere"; a parte che dovrebbe spiegare anche cosa vuol dire birra "classica" e "pastorizzata in maniera diversa", dovrebbe pure sapere che le weizen sono birre ad alta fermentazione e non a bassa.
Questo solo per far capire che non sempre si hanno idee chiare in proposito. La legge, però, le ha le idee chiare, e guai se fosse il contrario. In Italia la legge che regola la conservazione dei cibi è il Decreto Legislativo n. 109/92, il cui comma 1 dell'art. 10 definisce il termine minimo di conservazione come:

«la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni dì conservazione, esso va indicato con la dicitura da consumarsi preferibilmente entro... seguita dalla data oppure dall'indicazione del punto della confezione in cui essa figura».

Detto tutto ciò: quando si parla di scadenza della birra, bisogna dividere il mondo (birrario) in due: quello della Ainechen e dei suoi derivati, che prima vengono consumate e meglio è (almeno sono fresche, produttivamente parlando), e quello della birra cruda (cioè non pastorizzata, o blandamente pastorizzata, o pastorizzata e riaddizionata di lievito), per le quali la data di scadenza è solo un "consiglio" (come dicono a Napoli in riferimento al semaforo). Le birre in questione sono birre "vive", i microrganismi (Saccaromiceti) responsabili della fermentazione alcolica del maltosio sono ancora presenti ed attivi nella bevanda; la birra cruda continua la sua fermentazione fino all’uso diretto della bevanda, ed è ancora ricca di tutte le fragranze originarie e naturali della bevanda.
Quindi berla dopo la data di scadenza riportata, per legge, sull'etichetta, non solo non fa male, ma permette di imbatterci, spesso, in veri e propri capolavori evolutivi, un po' come nel vino. Una birra scaduta da diversi anni è, chiaramente, diversa dall'originale, le caratteristiche organolettiche cambiano, ma non per questo il prodotto è meno buono, anzi, è solo diverso, in alcuni casi spettacolarmente diverso. Per non parlare poi di quelle tipologie di birre nate proprio per l'invecchiamento!
Tutto questo preambolo per arrivare a cosa.
Che ieri mi sono bevuto una splendida Malheur Cuvèe Royal, una birra brut artigianale del Belgio, brassata con il metodo champenoise (per chi volesse leggere l'intervista al suo produttore, andare qui) scaduta da ben tre anni, in accompagnamento ad una bella orata al forno con relative patate. E l'ho trovata eccezionalmente in forma, ancora meglio di come l'avevo assaggiata tempo addietro, con un gusto più rotondo, nel quale l'alcolicità in origine pronunciata aveva lasciato il posto ad un bouquet elegante e fruttato. Per non parlare della schiuma, ancora fine e cremosissima (segno buono, birrariamente parlando) e del perlage che ancora saliva con regolarità dal fondo del bicchiere. Una vera e propria birra regale, come dice il nome, brassata per la prima volta nell’occasione dei festeggiamenti per il 175° anniversario del Regno del Belgio.

Spero con questo esempio di aver fornito una utile informazione, utile come il sapere che per una corretta conservazione la birra va tenuta il più possibile a temperatura di cantina, al riparo dalla luce diretta (assolutamente da evitare quella del neon) e tenuta in posizione verticale.


sabato 3 ottobre 2009

Chianti e....Chianti




Sabato 19 Maggio ho fatto una breve incursione alla manifestazione “Vino al Vino” in Panzano in Chianti organizzata dall’Unione Viticoltori di Panzano.
Erano presenti, con stand allestito nella piazzetta sulla strada principale 20 produttori, elenco dei quali come da immagine sopra. L’idea era di assaggiare un po’ di Chianti limitando al massimo i vari Igt, Supertuscan, tagli bordolesi vari etc…. una giornata dedicata soprattutto ai Chianti classico docg base.
Solita formula consolidata, acquisto (12€) di calice da degustazione serigrafato con portabicchiere e possiblità di assaggio da tutti i vari banchi.
Ho annotato una ventina di assaggi. La sensazione principale che ne scaturisce è contrastante o meglio i vari Chianti degustati possono essere divisi in due tipologie in base alle strategie di mercato delle varie aziende. Una parte di esse utilizza, accanto al Sangiovese, percentuali di vitigni internazionali e l’affinamento in botti piccole, altri invece preferiscono l’uvaggio tradizionale (sangiovese con al massimo aggiunta di piccole percentuali di vitigni autoctoni, colorino per lo più).
85%Sangiovese-15%Merlot (oppure 10/15%cabernet sauvignon), affinamento in barrique era un po’ il vangelo recitato, in inglese, con soddisfazione da taluni produttori durante la mescita dei loro Chianti. In inglese sì perché la piazzetta, (un po’ strettina come location…) nel frattempo si era riempita, ed era al 90% composta di stranieri, per lo più americani poi inglesi, tedeschi, olandesi. In alcuni stand l‘addetto alla degustazione era di lingua inglese.
E tutto ciò spiega le motivazioni di tali scelte, ragioni di mercato ovviamente laddove l’impiego del merlot e/o cabernet sauv e l’utilizzo della barrique rende + facile la vendita nei mercati stranieri, Usa soprattutto, più “pronti” ed amanti di tali gusti più immediati e “ruffiani”, snaturando però, ovviamente x mia opinione personale e soggettiva, la natura del vino della nostra regione. La qualità generale direi comunque molto buona, sicuramente migliorata rispetto alla media dei Chianti di qualche anno fa.
Fortunatamente (sempre a mio parere) ci sono ancora molte aziende che preferiscono produrre Chianti + tradizionali e tra questi ho avuto il piacere di degustare i vari Cennatoio, Fontodi, Molino di Grace, Villa Cafaggio, Le Cinciole, Vecchie Terre di Montefili (interessante quest’ultimo che non conoscevo). Ho apprezzato anche il Syrah di Fontodi (Case Via) ed alcuni Igt Sangiovese (Gratius di Molino di Grace, Flaccianello sempre di Fontodi, San Martino di Villa Cafaggio).
Tali produttori, anche scambiando due battute con alcuni di loro, preferiscono produrre il Chianti in maniera tradizionale (il “Chianti deve esser Chianti”) e poi magari, accanto al Chianti, mettere in commercio prodotti ad hoc per i mercati oltreoceano con i vari igt, supertuscan etc…
Ho apprezzato molto meno altri vini degustati, tipo il “blend” (da 5 vitigni addirittura! -Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Alicante, Petit Verdot-) del noto stilista…
Ciao
Stefano

domenica 27 settembre 2009

Le coordinate definitive

Come preannunciato, qui di seguito le coordinate definitive del corso sulla birra "in partenza" il 12 ottobre prossimo a Prato; a tutti coloro che sono iscritti alla mailing list dei Winelovers arriverà a breve una mail con in allegato il depliant di tale corso:

Corso di cultura
e di degustazione della birra – II livello
Abbinamento birra e cibo – La tecnica di degustazione
a cura di Alberto Laschi

Dal 12 Ottobre 2009 - Ore 21.00
c/o i locali del Tennis Club Bisenzio
Via Ada Negri 15 – Prato

Lunedì 12 ottobre
Birra e formaggi (I parte): Assaggio di quattro diversi formaggi (morbidi e caprini), in abbinamento a quattro diverse birre artigianali.
Lunedì 19 ottobre
Birra e formaggi (II parte): assaggio di quattro diversi formaggi (semi stagionati, stagionati, erborinati), in abbinamento a quattro diverse birre artigianali.
Lunedì 26 ottobre
Birra e Primi piati: assaggi di quattro primi piatti in abbinamento a quattro diversi tipi di birre artigianali
Lunedì 2 Novembre:
Birra e pizza: assaggi di quattro tipi diversi di pizza in abbinamento a quattro diverse birre artigianali.
Lunedì 9 novembre:
Birra e dolci (I parte): quattro diversi dolci (“asciutti”, alla frutta, cantuccini), in abbinamento a quattro diverse birre artigianali.
Lunedì 16 novembre:
Birra e dolci (II parte): altri quattro dolci (dolci al cucchiaio, i dolci al cioccolato, la cioccolata stessa) e quattro diverse birre artigianali

In ogni serata impareremo a compilare la scheda degustativa di ciascuna birra

A conclusione del corso (con data e costo che verranno comunicati ai partecipanti) cena con cucina alla birra, in un agriturismo della zona di Carmignano, nel corso della quale verranno consegnati gli attestati di partecipazione al corso (prenotazione obbligatoria)

Per Partecipare
Il corso si articola in 6 lezioni teoriche e pratiche durante le quali saranno degustate 24 birre.
Il costo di partecipazione è di 150 euro, 140 euro per gli iscritti alla mailing-list Winelovers
Minimo 14 partecipanti

La quota comprende: Materiale didattico vario; un set di 6 bicchieri da degustazione

PER INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI
Inviare una mail a winelovers.carmignano@gmail.com
indicando nome, cognome e recapito telefonico
oppure tel. 349.4052406 (Alberto)
unitamente al versamento di una caparra di 50 euro sul conto bancario
c/o Banca Fineco intestato Andrea Bassini, IBAN IT86 T030 1503 2000 0000 0387 993
A riverderci/risentirci

sabato 26 settembre 2009

Nuovi amici del blog e vecchie conoscenze

La prima amichevole segnalazione riguarda un nuovo sito, http://www.ilbacchico.it/, all'interno ci sono i vini con le etichette scelte dal curatore del sito e alcuni tipi di birre artigianali belga fonite dal nostro birrologo Alberto, curatore di corsi, e di tutto quello che riguarda quella bevanda giallognola gassata ben diversa dal nobile vino..... eheh la lotta continua.....
Prossimamente in questo negozio online potrete trovare un ampia selezione dei vini della docg di Carmignano ed altri vini toscani .
Inviando una mail a ilbacchico@gmail.com si possono fare segnalazioni su feste paesane, eventi su vino e birra ( ma noi del blog winelovers, carissimo Fabio, cercheremo di essere sempre un passo avanti a te su questo.... ). Infine prossimamente sarà concesso uno sconto del 10% ai nostri associati. Ed ho detto una cosa sulla quale pubblicheremo a breve un post.
Il sito è gestito tra l'altro da uno dei nostri fedelissimi degustatori, Fabio Daly, cresciuto "spiritualmente" come allievo dei nostri corsi ed incontri. In bocca al lupo quindi per questa nuova attività!

L'altro link da segnalare è frutto di un incontro recentissimo ma allo stesso modo molto promettente.
Sapete che noi cerchiamo continuamente di riuscire ad assaggiare la qualità del vino nel posto giusto quando non siamo direttamente nella culla delle produzioni vinicole, le cantine.
Visitando ieri il nuovo Hotel Villa San Michele a Carmignano, grazie anche alla gentilezza e cortesia della proprietà e del loro staff, ho visto una saletta che subito ho immaginato piena di winelovers attenti a degustare qualche buon bicchiere, magari la nuova annata dell'omonima DOCG, o una selezione di Brunello di Montalcino e Barolo: tutti i grandi vini hanno bisogno del giusto rispetto e di una location d'atmosfera, e quindi ....why not?
O magari una bella serata con vini veri abbinati ai formaggi d'autore.......
Potete vedere alcune immagini dal loro sito http://www.hotelvillasanmichele.com/ .

P.s. presto online il servizio fotografico della recente visita in Alsazia ( reasling e gewurtztraminer incredibili...) e nella regione dello Champagne. Non chiedetemi perchè alcune foto magari sono un pò sfuocate.... alla media di 5 produttori al giorno...... fate voi....

venerdì 25 settembre 2009

Segnalazione......Ghiotta

Volevo segnalare per chi capita nella zona di Cecina, Donoratico e zone limitrofe un ristorantino, anzi un’osteria, veramente “notevole” sita in Località Canneto, ca 4/5 km oltre Monteverdi Marittimo (dopo Castagneto Carducci per chi proviene da Donoratico o San Vincenzo, oltre Bibbona transitando per la zona del Montescudaio per che proviene da Cecina, Marina di Bibbona per citare alcune note località di vacanza…).
Trattasi dell’Osteria del Ghiotto. Cucina tipica del luogo, antipasti con salumi vari compresi cinta e cinghiale, crostini e sottaceti vari. Primi di cacciagione, tortelli (cinghiale, daino etc, dipende dai periodi), ragu vari (ottimo di coniglio). Nei periodi giusti anche funghi, tartufi.
In inverno piccola sala interna, in estate all’aperto terrazze su quattro livelli e nell’ultima terrazza la brace dove la signora (la madre dell’oste) cucina delle bellissime fiorentine, vera specialità. Poi maiale, trippa, cacciagione…..
Il titolare, Cristiano, affabile, simpatico e cordiale ti accoglie e ti recita il menu “a voce” da tipico oste. Carta vini, soprattutto toscani, curata da Cristiano stesso amante ed appassionato di vini. A proposito dei loro vini…. Quest’anno (ogni anno ci facciamo una puntatina) abbiamo preso il vino….della casa. Sì come vino della casa, hanno un Chianti Docg “San Pancrazio” dell’omonima fattoria di San Casciano Val di Pesa. Gran bel Chianti, tradizionale, da sole uve Sangiovese (“talmente tradizionale da essere innovativo” recita una massima sull’etichetta), veramente beverino, semplice ma persistente al naso, adattissimo da tutto pasto, molto piacevole. Un vino che si beve e si ribeve insomma. Bellissima sorpresa, gran bel rapporto qualità prezzo. Sarà sicuramente meta, vista la vicinanza con l’azienda produttrice, di una visita e relativo acquisto in uno dei prossimi sabati.
Inoltre volevo confermare, essendoci stato anch’io sempre in Agosto, quanto a suo tempo segnalato da Alberto: in Piombino vale veramente la pena di fermarsi al “Garibaldi Innamorato”, trattoria menu di pesce ma veramente particolare, solo il pescato del giorno, menu quindi recitato a voce (fuori è indicato soltanto, primo 10€, secondo 10€, primo e secondo 20€....e così via). Tra gli altri degustato sugarelli al forno, schioppetti e pesce sciabola fritti, zuppa corsa…tutto quanto per me fino ad allora sconosciuto ma tutto veramente delizioso, ed anche il rapporto qualità prezzo ottimo. Da non perdere l’antipasto in otto portate (tra piatti freddi, caldi e fritti). Abbinato Vermentino igt maremma “Acquagiusta” di produttore di Castiglione della Pescaia Tenuta la Badiola consigliatoci dall’oste: non male anch’esso.
Vedi anche link:
http://rete.comuni-italiani.it/blog/00417
Ciao
Stefano

martedì 22 settembre 2009

Precisazione necessaria

Il corso della birra di II livello che partirà il prossimo 12 ottobre è aperto a tutti: non costituisce discriminante il fatto di avere o non aver partecipato al corso-base di avvicinamento alla birra fatto in precedenza.
Nel corso delle serate che partiranno dal 12 ottobre verranno "rispolverate" ed approfondite alcune nozioni base che permetteranno a ciascuno di partecipare con "profitto" al corso stesso.
Le nozioni storiche, la parte legata alla produzione e alla classificazione delle birre non verranno approfondite in quella sede perchè parti integranti del corso-base di avvicinamento alla birra, che ripartirà fra la fine di quest'anno solare e l'inizio del prossimo.
Mi scuso di non aver precisato tutto ciò immediatamente, ma sono ancora un po' "stordito" dagli effetti collaterali di Cheese ....

lunedì 21 settembre 2009

Il paese dei .... formaggi


Non è un vero e proprio paese dei "balocchi", Bra, ma nel fine settimana scorso è stato il vero e proprio Paese di Bengodi per tutti gli amanti del formaggio, e non solo. Come avviene ogni due anni, nelle strade di Bra, sede storica da sempre di Slowfood, viene organizzata questa manifestazione/monstre dedicata al formaggio, Cheese per l'appunto. Sono stato fra i 160.000 visitatori (stima ufficiale ad oggi dell'ufficio stampa della manifestazione) di questa edizione, la seconda per me, e come sempre mi succede quando partecipo ad un grande evento organizzato da Slowfood, le impressioni sono contrastanti.
Intanto un po' di numeri: il ponderoso elenco degli espositori, che occupa tredici pagine della brochure (qui l'elenco completo), tutti posti in due enormi stand all'inizio del paese, nello spazio denominato il "Mercato dei formaggi"; 60 presidi di slowfood in rappresentanza di 10 paesi e 3 continenti che hanno messo in mostra in una strada a loro solo dedicata i propri prodotti ormai più che di nicchia; la Gran Sala dei Formaggi con 183 prodotti provenienti da tutto il mondo, da assaggiare con uno o più calici di vino (qui la lista); la Piazza della Birra con 16 stand di altrettanti birrifici artigianali (veramente a tre o quattro di loro l'aggettivo "artigianale" non si addiceva per niente); una Birroteca con 110 birre da poter assaggiare (qui la lista); una Enoteca, posta nella gran sala dei formaggi, fatta di 873 etichette (qui la lista), con in più altri spazi dedicati ad altri vini in tutto il paese; il "cibo di strada" e i "chioschi di degustazione" per rifocillarsi con cibo di qualità (focaccia di Recco, bombette pugliesi, pizza verace napoletana, pasta fresca ripiena di formaggi, panini e stuzzichini "di classe"); laboratori del gusto, master of food e appuntamenti a tavola di alta classe.
Mostruoso: è il primo aggettivo che viene in mente. Di tutto, di più, in spazi relativamente dilatati (Bra è grande suppergiù come il Poggio a Caiano) ma che si affollano inevitabilmente nei punti nevralgici. Grande, grande qualità e ricchissima diversità, sia nel mondo del formaggio che in quello del vino. Prodotti stupefacenti (parlo dei formaggi) anche perchè di nicchia: la biodiversità che si fa persone, che ti spiegano il loro prodotto, come lo fanno, da quanto lo fanno. L'orgoglio di non essere produttori "grandi", l'attenzione e la cura nel preservare tradizioni e cultura, la fierezza di esserci riusciti.
Questa la "faccia buona" dell' evento, e, devo dire, il grande merito di Slowfood: tutelare, dopo averlo riscoperto e valorizzato, il prodotto locale, frutto di tradizioni secolari.
Ma, ed è già la seconda volta consecutiva che mi capita, dopo il Salone del Gusto di Torino dello scorso autunno, c'è anche l'altra faccia della medaglia. Paghi tutto ciò che "tocchi", e non a prezzi popolari: mentre prima potevi assaggiare molto di più (di fatto sono due eventi, Cheese e il Salone, fatti per "mettersi in mostra"), adesso gli espositori/produttori hanno un po' il "braccino corto", ti fanno assaggiare, spesso, solo se intuiscono che poi tu compri. I presidi poi, a livello di prezzi, sono quasi inavvicinabili. Avranno anche venduto (nella Gran Sala del formaggio) 900 kg. di formaggio e 9000 bottiglie di vino, ma le modalità di accesso e fruizione dei prodotti erano, oltre che macchinose, anche "orientate" commercialmente. Per una pizzetta napoletana pagavi tre euro, per tre ritagli di focaccia cinque, per i gustosi panini fatti di prodotti sfiziosi altri cinque. Per non parlare del vino, che però io non bevo. La birra della birroteca era relativamente a buon prezzo, ma ho saputo "in loco" che c'era sotto uno "sgamo" pro-Slowfood.
Non per fare il purista, ma mi sembra che Slowfood stia correndo sempre più il rischio di infilarsi in un veroe proprio processo di "ibridazione": accanto al sostegno quasi "a fondo perduto" dei prodotti a rischio estinzione, un occhio fin troppo attento alle leggi e alle logiche di mercato.
Fa fede, in questo, la lista degli sponsor della manifestazione, visibile nella parte inferiore del sito dedicato alla manifestazione: che "c'azzeccano" questi, direbbe qualcuno, con tutto il resto?
Arrivando alla birra presente a Bra, le "solite" conferme qualitative: Troll, Birra del Borgo, Maltus Faber, Cittavecchia, Olmaia. Gli altri sotto la media, presenti, forse, solo perchè della zona piemontese. Anche nella Birroteca la metà dei prodotti non valeva la spesa, mentre l'altra metà (da me setacciata con cura) era di un livello eccellente.
L'unica cosa stonata, per la birra? Lo stand della Forst posto "casualmente" all'inizio del paese, "incastonato" ad arte fra i due grandi padiglioni dedicati al formaggio: una volta usciti dal tourbillion caseario, assetati e con l'acquolina in bocca, difficile resistere a lungo al richiamo della fresca e bionda Forst. Le altre birre distavano almeno 6-700 metri da lì.
Un caso?

Ritorna anche la birra

Rieccoci in pista

Da lunedi 12 ottobre, per 6 lunedi di seguito, alle 21, presso il Circolo del Tennis del CSI di Prato, in Via Mozza sul Gorone, ricominceremo a prendere sempre più confidenza con il mondo della birra di qualità. Inizia infatti in quella data il corso di II livello della birra, nel quale approfondiremo soprattutto due aspetti: gli abbinamenti birra/cibo e la tecnica di degustazione.

In ciascuna delle sei serate infatti "ci divertiremo" ad abbinare la birra ad alcune tipologie di cibo, analizzando, con tanto di redazione della scheda di degustazione, le caratteristiche di ciascuna.

Lo schema delle serate sarà il seguente:


1 Serata birra + primi piatti:

accosteremo 4 birre a 4 diversi primi (in collaborazione con il ristorante/pizzeria annesso al Circolo); di ciascuna delle birre verrà redatta la scheda di degustazione


2 Serate birra + formaggi

Saranno due le serate dedicate a questo accostamento: nella prima serata assaggeremo 4 formaggi caprini e formaggi morbidi assieme a 4 birre; le altre 4 nella seconda serata, quando invece passeremo ai formaggi semi-stagionati, stagionati ed erborinati. Insieme agli assaggi, anche la compilazione delle schede.

1 Serata birra + pizza

sembrerebbe la cosa più "facile" e scontata di questo mondo: ci accorgeremo che non è così. 4 diverse pizze (cucinate espressamente sempre dal ristorante/pizzeria del Circolo) ci aiuteranno a individuare le 4 birre più adatte.

2 Serate birra + dolci

Come per i formaggi, così per i dolci: sono così tanti gli accostamenti possibili che cercheremo di strutturarli in due diverse serate: la prima con 4 birre abbinate a dolci "asciutti", a dolci alla frutta, ai cantuccini da inzuppare; nella seconda invece 4 birre accompagneranno i dolci al cucchiaio, i dolci al cioccolato, la cioccolata stessa.


Concluderemo il corso, per chi lo vorrà, prenotandosi, con una cena (in un agriturismo della zona di Carmignano) dal menù composto da piatti cucinati alla birra, sia della tradizione della cucina belga che di quella italiana rivisitata con la birra stessa.

Tenete d'occhio il blog e la vostra casella di posta elettronica: entro questo fine settimana tutti i dettagli operativi , dagli orari ai costi del corso alle modalità di iscrizione.
A presto

sabato 19 settembre 2009

Una vendemmia troppo...brillante?


Forse a tanti è sfuggito.
Poco più di un mese fa sulle pagine di «Le Monde» 50 nomi illustri del vino francese hanno rivolto un pubblico appello al presidente Sarkozy perché intervenga al prossimo vertice di Copenhagen per perorare la riduzione delle emissioni di Co2.
«Il cambiamento del clima avrà conseguenze devastanti sui vitigni. Ci appelliamo al presidente francese e al ministro dell’ambiente del Paese con la più grande cultura vitivinicola al mondo perché diano l’esempio e impongano la riduzione della Co2» si legge nell’appello.

Annata buona questa, con punte eccezionali. Come il caldo.
La vendemmia arriva con quindici giorni di anticipo rispetto allo scorso anno e ben un mese prima rispetto a quanto avveniva nel dopoguerra.
Il rischio è duplice. Quello immediato è di produrre vini squilibrati.
Quello a lungo (ma non lunghissimo) termine, la scomparse della vite alle nostre latitudini. Semplice no?
E duplici sono i danni. Bianchi difficili da imbottigliare e rossi troppo alcolici.

E’stata la Francia, noblesse oblige, a lanciare l’allarme, ma gli esperti concordano, eccome.
Il riscaldamento globale potrebbe mettere a soqquadro la mappa vitivinicola mondiale. Perchè a vendemmie precoci corrispondono, of course, vini che cambiano: «Se non si farà nulla per ridurre le emissioni di gas serra, le vigne si sposteranno di molti chilometri a nord oltre i loro limiti tradizionali entro fine secolo» continua l’appello.
Non ci credete? A Londra è già sorta di cantina sociale che vinifica le uve (discrete) prodotte nei dintorni...

Insomma, nel 2009 avremo circa 46 milioni di ettolitri di vino di buona qualità, ma con qualche problemino nascosto.
L’uva che si sta vendemmiando in questi giorni è pronta dal punto di vista zuccherino ma non ancora da quello fenolico: in altre parole, la buccia e il chicco non sono abbastanza maturi.
Più alcol e meno equilibrio.

Á la santé

venerdì 18 settembre 2009

Segnalazione eventi

Ciao a tutti e ben ritrovati......Primi eventi da segnalare del dopo ferie.
Questo fine settimana (già da ieri veramente fino a domenica 20/9) in Panzano in Chianti manifestazione “Vino al vino” nella piazza principale del paese. Possibilità di degustare i vini della maggior parte delle aziende di Panzano e dintorni (Castello di Rampolla, Villa Cafaggio, Fontodi, Vignole....) Orari per il fine settimana: ore 11.00 – 20.00
Solita formula consolidata, acquisto calice da degustazione (12€) e…..via..
Vedi alcuni link relativi sotto
http://www.panzano.com/important-dates/important-dates-ital.htm
http://www.acquabuona.it/announo/panzano.html
http://www.chronica.it/2009/09/17/panzano-torna-vino-al-vino-in-piazza-bucciarelli/

Il successivo fine settimana, venerdì 25-sabato 26 e domenica 27 Settembre, altro appuntamento da non perdere con la 9^ edizione di “Vino è piacere” organizzato dalla Vinoteca al Chianti presso l’Hotel Relais Certosa, Via di Colle Ramole 2, 1km ca dal casello Firenze Certosa direzione Firenze (solito luogo della manifestazione “Centovini” dello scorso Aprile (vedi articolo sul blog http://wineloverscarmignano.blogspot.com/2009/04/segnalazione-evento.html )
Link all’articolo sul sito dela Vinoteca:
http://www.vinotecaalchianti.it/eventi/VINO%20E'%20PIACERE.jpg
Lista vini in degustazione:
http://www.vinotecaalchianti.it/listini/CATALOGOGENERALEVINOPIACERE2009.pdf

Poi per chi avesse la possibilità o si trovasse dalle parti della Franciacorta, bel fine settimana da sabato 19 a lunedì 21:
http://www.festivalfranciacorta.it/programma.php/franciacorta/programma
un gran bel week end con le bollicine.......speriamo che a breve il relativo Festival itinerante faccia tappa nelle vicinanze…
Ciao
Stefano

Filiere corte

Domani 5^edizione della manifestazione Terra di Prato in piazza del nuovo mercato a Prato.
http://www.comune.prato.it/appuntamenti/?forward=evento&opera=MERCAT57&sala=MERCA101&data=20090919
Lista prodotti:
http://www.comune.prato.it/terradiprato/htm/prodotti.htm

Inoltre proprio domani preso il Frantoio Consortile delle Fornaci a Vaiano inaugurazione dello spaccio locale di alcuni prodotti tipici della Val di Bisenzio (olio, formaggi, salumi, farina di castagne, miele, biscotti, carne):
http://www.notiziediprato.it/2009/09/filiera-corta-in-vallata-sabato-apre-lo-spaccio-locale-al-frantoio-a-meta-ottobre-il-distributore-di-latte-fresco/
Ciao
Stefano

martedì 15 settembre 2009

Il nuovo corso sul vino



Signori si riparte! Ecco il nuovo corso di avvicinamento sul vino puntuale nel periodo giusto per assaporare valutare ed apprezzare la nuova vendemmia sin da bambina. Occhio alle date e vi aspettiamo!


Il Gusto del Vino
7 Serate per imparare a degustare il vino
da martedì 13 Ottobre 2009
Museo della Vite e del Vino
Di Carmignano
P.zza V. Emanuele II n°1—Carmignano



Programma delle serate


Martedì 13 Ottobre : 1° serata
Dalla vigna al vino :
Principi di Viticoltura ed enologia


Martedì 20 Ottobre : 2° serata
Tecnica della degustazione
Analisi visiva, olfattiva e gustativa


Martedì 27 Ottobre : 3° serata
I vini bianchi :
Degustazione ed analisi


Martedì 3 Novembre : 4° serata
I vini rossi
Degustazione ed analisi


Giovedì 5 Novembre : 5° serata
I vini spumanti :
Degustiamo le bollicine


Martedì 10 Novembre : 6° serata
I vini dolci :
Produzione, tipologie

Martedì 17 Novembre : 7° serata
Verifica finale:
degustazioni alla cieca


+ Visita in Cantina



Per Partecipare
Il corso si articola in 7 lezioni teoriche e pratiche durante le quali saranno
degustati 26 vini. Il costo di partecipazione è di 150 euro.
Minimo 8 partecipanti - 140 euro per soci Proloco o iscritti mailing-list Winelovers


La quota comprende:
Materiale didattico vario 1 Cavatappi professionale
Visita ad una cantina


Iscrizioni .
Possono essere effettuate sino al 9 Ottobre, dietro il pagamento a titolo di caparra di 50 euro con il saldo direttamente la sera di Martedì 13 Ottobre.
Orari
Tutte le serate avranno inizio alle ORE 21.30 eccetto la prima che inizierà alle ore 21.00 con consegna del materiale didattico e regolarizzazione iscrizioni.
Per Info e prenotazioni : segreteria Proloco Carmignano tel 055.8712468

sabato 12 settembre 2009

La birra del peschereccio

C'era una volta l'Inghilterra e le sue colonie oltreoceano, l'India in particolare.
Lì gli inglesi scoprono il tè, che diventerà poi una specie di ossessione nazionale.
Ma la bevanda inglese per antonomasia è la birra, e nessuno degli inglesi delle colonie era disposto a sostituire l'una con l'altro. La richiesta infatti diviene: "stiamo dall'altra parte del mondo, ma ri-vogliamo la nostra ale". Il problema diventò: "come reperire la materia prima" (cioè la birra)? In loco non era possibile produrla: non c'erano le condizioni climatiche favorevoli, mancavano tutte o quasi le materie prime, sarebbe costato un botto impiantare ex novo vere e proprie fabbriche di birre, con annessi e connessi.
L'idea che salva capra e cavoli viene in mente alla fine del 1700 ad un piccolo birrificio londinese, la Hogdson brewery, posto strategicamente vicina ai docks del porto di Londra. Visto che le navi inglesi che partivano per le Indie avevano all'andata le stive completamente vuote, perchè, si chiedono, non riempirle di botti di birra? Per sopportare però un così lungo viaggio in mare, la classica ale inglese doveva essere "modificata". Viene così aggiunta alla birra una grande quantità di luppolo inglese, che la stabilizza da un punto di vista gustativo e ne "allunga la vita", cioè non la fa marcire.
Ecco come nasce la famosissima tipologia birraria detta India Pale Ale (abbreviata in IPA), che nel XIX ha il suo centro produttivo a Burton on Trent, le cui acque sono perfette per questa tipologia.
Finita l'epoca coloniale, anche le IPA passano di moda in Inghilterra; soprattutto negli ultimi 50 anni ne viene persa quasi la tradizione produttiva nel Regno Unito, mentre negli USA questa tipologia, in forme spesso estremizzate, ritorna potentemente in auge.
Ci volevano tre birrai (quasi) fuori di testa di un posto sperduto nel nord della Scozia, Fraseburg, e un birrificio dal nome e dalla comunicativa aggressiva (Brewdog) che, come si dice in gergo, "sta spaccando" con i propri prodotti al confine fra l'estremo e il geniale, per riesumare una IPA inglese degna (secondo loro) di tale nome e tale tradizione.
Che cosa si sono inventati per la loro Storm IPA?
Metti otto barili di quercia (provenienti dalla Caol Ila, distilleria scozzese di scotch whisky) con dentro birra IPA fatta di soli luppoli inglesi (East Kent Golding e Bramling Cross, per 90 di IBU), che se ne vanno a giro nel tempestoso Atlantico per due mesi, legati in coperta all’albero di un peschereccio d’altura. Falli skakerare ben bene e spera che lo iodio impregni almeno in parte le assi delle botti. Sbarcali, metti la birra in bottiglie senza scadenza e tutte numerate, e spera di aver ridato vita, così facendo, allo stile tradizionale delle IPA.
Idea non banale, sicuramente; dalla quale scaturisce una birra altrettanto particolare, grazie al suo “affinamento oceanico”. Un aggettivo? E’ birra sapida. E’ di color aranciato, con schiuma quasi insignificante, poco più di una pellicola. Il naso stupisce, o meglio, sbalordisce: ha l' odore del porto, nel senso del porto delle navi. E’ odore quasi salmastro, con un luppolo acceso che inizia il lavoro e i sentori affumicati/torbati che ne completano lo spettro olfattivo. Complesso, l’aroma, ma stupisce per carattere e “innovazione”: lo iodio sembra aver fatto il proprio lavoro. Dalla carbonazione quasi assente, in bocca la Storm IPA accentua la sensazione di malto/torba/affumicato, legato ovviamente alla maturazione nelle botti dalle quali era già passato lo scotch: le note affumicate, alla fine, la fanno quasi da padrone, alleggerite solo in parte da una luppolatura presente e aromatica. Il finale è nettamente luppolato, asciutto e importante, che fa apprezzare ancora di più la complessità della birra e l’ottima tecnica produttiva.
Il valore aggiunto?
un filmato che ne illustra le varie fasi produttive, comprese quelle sul peschereccio, che qui di sotto si può vedere:



Dove poterla bere, senza dover per forza trasferirsi in Scozia? Anche dalle nostre parti, alla Birroteca di Greve in Chianti, posto veramente sfizioso.

Ringraziamenti e appuntamenti


Ringraziamenti. Il sabato (e la domenica) del Villaggio della Birra è passato, le persone che sono venute a trovarci in quel di Bibbiano ... vicono Bruxelles sono state tantissime. Fra i tanti amici arrivati per assaggiare buona birra e buon cibo c'erano anche molti di quelli che hanno partecipato ai corsi di birra organizzati per i winelovers di Carmignano nella scorsa "stagione". Mi ha fatto molto piacere rivederli, per alcuni è stata la "prima volta al Villaggio", e i commenti che ho sentito sono stati più che favorevoli. Per questo volevo ringraziarli. E' stata una bellissima edizione quella di quest'anno, la quarta, una sorta di vera e propria consacrazione: ormai il Villaggio di Bibbiano è diventato uno dei più importanti appuntamenti italiani nel segmento degli eventi legati al mondo delle birre artigianali e di qualità. Ne siamo orgogliosi, e siamo sempre contenti di avvicinare ogni anno di più persone nuove e curiose a questo mondo, fatto di prodotti veramente artigianali, ma anche e soprattutto raffinati. Sul blog di Birrerya verranno pubblicati vari post di commento a questo evento, il primo dei quali è già on-line; buttateci un'occhio, se vi va.


Appuntamenti. Fra un mese circa, lunedi 12 ottobre, ricomincerà il percorso alla scoperta del mondo della birra di qualità. Partirà infatti nella nuova sede (Andrea "svelerà" i particolari a breve) il corso della birra di II livello, incentrato sugli accostamenti birra/cibo e sull'approfondimento della tecnica di degustazione. Saranno sei serate, il cui programma sarà on-line a breve. Sempre nel corso di questo nuovo "anno sociale" 2009/2010 partiranno altri due corsi-base di introduzione e accostamento al mondo della birra. Abbiamo anche in programma di organizzare anche delle vere proprie serate a tema, incentrate sulla birra e i suoi ... corollari.

A breve tutto il programma: tenete d'occhio il blog e la vostra casella di posta elettronica

venerdì 11 settembre 2009

Ricevo e vi segnalo.... gusto e ambiente connubio obbligato

Convegno espositivo Energie rinnovabili tecnologie e opportunità

Manifestazione organizzata dai Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano, in collaborazione con Legambiente e sotto il Patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Prato.

Il convegno fornirà informazioni su percorsi e procedure per l'installazione di impianti, nonché sugli incentivi e sulle agevolazioni.
Il convegno sarà affiancato dall'esposizione che illustrerà l'attività di progettazione, produzione ed installazione di impianti, tecnologie e prodotti.

da sabato 12 settembre 2009 a domenica 13 settembre 2009

Informazioni
Per ulteriori informazioni: ambiente@comune.carmignano.po.it


Programma

Sabato 12 settembre - convegno presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale
Ai lavori del convegno, che sarà presieduto da Maria Rita Cecchini responsabile Energie di Legambiente di Prato, parteciperanno insieme a tecnici, imprenditori e addetti ai lavori, il sindaco di Carmignano Doriano Cirri, il Presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri, l'Assessore all'Ambiente del Comune di Carmignano Stefania Martini, l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Prato Stefano Arrighini e Alberto Panerai Presidente della Banca di Credito Cooperativo Area Pratese.

Sabato 12 e domenica 13 settembre - mostra di operatori del settore presso le ex cantine Niccolini
Alla mostra saranno presenti 15 imprese provenienti dalla Toscana ma anche da fuori regione, da chi produce pannelli solari, impianti eolici, geotermici a biomasse e studi di progettazioni, con i loro stand e le proposte dedicate a cittadini, enti e aziende.

lunedì 31 agosto 2009

Un vino casual chic




In una sera di mezza estate in Trentino, durante una cena a lume di candela presso il ristorante immerso nella Pineta Arberè a Tenna, scopro il piacere di un vino bianco … perlato.
Il vino in questione è un Ruländer perlato del 2008. Il colore bianco, con note perlate, è legato al vitigno che lo origina, ma in particolare è ottenuto dalla breve macerazione a freddo sulle bucce di 24 ore. Degustando il Ruländer ho potuto cogliere la ricchezza dei suoi profumi delicati, come sentori di pesco e di mela. In bocca è abbastanza equilibrato, secco, ideale per tutto il pasto, e in particolare per pesci cucinati in modo semplice.
E’ un vino che affascina, un vino che incanta, un vino che consiglierei di regalare a una donna verso cui si ha l’intenzione di far colpo, una donna un po’… casual chic, la quale non ha eccessive pretese, ma che è attenta ai particolari.

lunedì 24 agosto 2009

ci siamo, quasi


Dopo la pausa agostana, comunque operativa, è tempo di ritornare ... in pista. Lo faccio ricordandovi un appuntamento settembrino, che per gli amanti della buona birra oserei definire imperdibile: Il Villaggio della birra, a Bibbiano di Buonconvento (20 minuti da Siena) il 5 e 6 settembre prossimi.

Avevo già tracciato "l'identikit" di questo vero e proprio evento in un precedente post (il 26 giugno u.s.), nel quale avevo promesso tutti gli aggiornamenti del caso. Adesso ci siamo, tutto è stato definito, e vi assicuro che con i belgi in ballo niente è semplice; è un popolo strano, e i mastri birrai sono anche una categoria a parte ...

Comunque: 4 birrifici artigianali italiani, il pluripremiato Baladin di Piozzo di Cuneo con 3 delle sue birre alla spina (Open, Nora, Isaac), l'emergentissimo Barley di Maracalagonis e il solido, seppur relativamente giovane, Maltus Faber di Genova con molte delle proprie produzioni in bottiglia (10 in tutto) e l'ormai "ospite fisso" Olmaia di Montepulciano con 4 delle sue produzioni alla spina.

Dal Belgio: ben 9 mastri birrai, tutti a mescere i loro prodotti. Il giovane ma già affermatissimo (a livello mondiale) Rulles; Achilles (docente di pianoforte al conservatorio) con le birre Serafijn; il sempre entusiasta Boelens dalla sfrenata fantasia produttiva; l'esperto Cazeau, ultimo discendente di una famiglia che fa birra dal 1753; De Ranke, il "profeta" belga delle birre extra-luppolate; la new entry (una "scoperta" dello Zhytos di quest'anno) De Leite, che promette più che bene; il pluripresente Den Hopperd con le sue Kameleon, birre con certificazione biologica; il giovane Piet Meirhaeghe della Sint Canarus, con la sua Vergine di Gottem, una birra con un cono di luppolo fresco inserito direttamente in bottiglia; i birrai della 't Hofbrouwerijke, giovani, anch'essi, e molto promettenti. Per un totale di ben 16 birre in fusto e 4/5 in bottiglia.

Inoltre, due amici belgi gestiranno insieme a noi il "lambic corner" (uno spazio apposito con alcune "chicche"), il "trappist corner" (3 birre trappiste in fusto) e il "De Dolle corner", con due must (Oerbier e Arabier) della produzione birraria mondiale in fusto.

Accanto a questo "imponente" panorama birrario, la cucina, il ristorante (su prenotazione) con due menù particolari:


sabato 5 settembre

Il Belgio in Tavola
Witloof in den Oven
/ Radicchio Gratinato alla Bieken (abbinato e cucinato con Waaslander del birrificio Boelens); ricetta di Annicke e Kris Boelens del Birrificio Boelens
Konijn op zijn “Vlaams” (konijn met pruimen) en frites/ Coniglio alle Prugne e patatine fritte in stile belga abbinato e cucinato con la Bon Homme del birrificio De Leite ricetta tradizionale fiamminga
Rijspap / Tortino di riso allo zafferano ricetta tradizionale di Ghent. Abbinato a Sint Canarus Tripel


domenica 6 settembre

La Birra nella tavola Toscana
Pici (fatti a mano) al sugo toscano abbinati con Bon Homme (pici: pasta della tradizione buonconventina, tipo di spaghetti "stesi" a mano)
Peposo alla Serafijn Donker servito con patatine fritte (piatto tradizionale della cucina fiorentina, solitamente cucinato con vino ma da noi proposto nella versione con birra)
Tortino di cioccolato bianco con Ricciarello senese accompagnato da crema inglese alla Westmalle Dubbel (ricetta del TNT PUB di Buonconvento)

in più la possibilità di mangiare carne alla brace e altre specialità locali.

Ci saranno poi due laboratori di degustazione birraria (sempre su prenotazione) guidati da Tim Webb e Kuaska, due interessantissima laboratori di birra & sigari guidati dal notissimo intenditore di sigari Terry Nesti, un brassin pubblico (cioè una cotta pubblica di birra fatta dagli amici dell'Ars Birraria di Massa) e un vero e proprio "contest" della produzione birraria di quegli homebrewers che avranno "il coraggio" di far assaggiare i propri prodotti ai "maghi" e professionisti belgi e italiani, gestito dal Movimento Birrario italiano (MoBi). E la sera, nel dopo cena, due gruppi musicali.

Per tutti i dubbi, curiosità, informazioni (anche per pernottare), consultare il sito del Villaggio.

E ... ci vediamo a Bibbiano, vicino Bruxelles.

giovedì 13 agosto 2009

Un...igNobile disciplinare


Ci risiamo. Con la scusa di ”Rendere più identitario il prodotto, raggiungere un equilibrio qualitativo, interpretare al meglio le microzone di produzione per esaltare le caratteristiche organolettiche, stringere un patto con il consumatore attraverso la trasparenza del percorso di produzione” si dà il via all’ennesima operazione di "Cabernettizzazione" e di "Merlottizzazione", insomma di appiattimento del gusto e quindi di perdita (e NON di acquisto) di identità dei nostri vini toscani.

Con le parole succitate, e non solo, si sta definendo in questo periodo una variazione del discipliiplinare del vino Nobile di Montepulciano.
Ma, toccando con mano, l’unico cambiamento significativo riguarda la riduzione di percentuale del Canaiolo Nero, vitigno autoctono. Resta Invariato il Sangiovese al 70% e aumentano la possibilità di inserire i”vitigni complementari” (quali saranno i più gettonati, indovinate un po’?) da una quota del 20% ad una del 30%. E sono pochi i produttori seri che si oppongono e cercano di mantenere la vera identità dei loro/nostri vini. Ad esempio Alamanno Contucci, ex presidente del Consorzio,uno dei migliori produttori storici.
A suo modo di vedere i vitigni da valorizzare non sono i”soliti” internazionali ma il Prugnolo Gentile (il Sangiovese appunto), il Mammolo, il Colorino, il Ciliegiolo e lo stesso Canaiolo, quelli presenti da sempre in zona.
Concordiamo pienamente. Ma vallo a far capire ai rampanti scalatori di quote di mercato. Eppure... Brunello docet. O no?

Va beh, anche in questo caso ci sarà ancora chi cercherà di produrre vini di qualità nel rispetto della tradizione e del terroir. Cercheremo come sempre di scegliere con Juicio. Prosit.

venerdì 7 agosto 2009

I calici, le stelle e il buon vino in rocca

Appuntamento in Rocca a Carmignano il 9 e 10 agosto 2009
CALICI LEVATI AL CIELO PER DUE NOTTI DI VINO
Prodotti tipici, arte, musica, teatro, animazioni per bambini e laboratori del gusto
I colori virano dal celeste al magenta e dal verde al giallo. Dai primi di agosto la Rocca di Carmignano, o meglio la sua torre campanaria che è un po' il simbolo del paese, ha cambiato colore e da lontano assomiglia ad un faro sospeso sulla collina che sovrasta il borgo. E molti si chiedono cosa stia accadendo.
Curiosità presto svelata: domenica 9 e lunedì 10 agosto torna “Calici di stelle”: due notti organizzate dalla Pro Loco e come sempre dedicate agli amanti del vino ma anche agli innamorati e agli inguaribili romantici, notti dai nasi all'insù a guardare le stelle e ad esprimere desideri inconfessati che nel guizzo di una scia luminosa trovano il coraggio di sperare nella propria realizzazione.
Il vino, tre secoli di storia e di blasone, sarà quello servito dai sommelier e dai viticoltori in calici di cristallo serigrafato che diventeranno alla fine un simpatico ricordo della serata. Le stelle da rimirare sono invece quelle che guardando il cielo e sembrano aver origine da nord-est, dove si trova la costellazione di Perseo.
Torna a Carmignano “Calici di stelle”, come quasi sempre è accaduto da dieci anni a questa parte nei giardini dell'antica Rocca che sovrasta il paese e l'intera piana tra Firenze, Prato e Pistoia, aspramente contesa nel medioevo tra gli eserciti di Pistoia e Firenze. I cancelli si apriranno dalle 20.00 in poi. Si pagano due euro per entrate: 'grappoli' per assaggi e degustazioni si acquistano all'interno. E le novità non saranno solo le nuove luci della Rocca, messe a punto dal Consiag da un'idea della Pro Loco.
Ci saranno infatti tutti i rossi Doc e Docg di Carmignano, denominazione d'origine tra le più piccole d'Italia dove cabernet e sangiovese si sposano fin dal Cinquecento, ma anche i vinsanti e le grappe prodotte con le vinacce dei vini del Montalbano: in particolare le grappe di Artimino, Castelvecchio, la Borriana e Capezzana. E quella di assaggiare un corposo Carmignano Docg, un Barco Reale o una fresco vin ruspo davanti ad un panorama da sogno è davvero un'occasione imperdibile.
Ci saranno per la prima volta un paio di ristoranti a vendere e proporre i loro piatti: il Barco Reale l'Osteria dei Mercanti. Ci come sempre saranno salumi e formaggi, creme di tartufi, biscotti e marmellate, pane con l'olio e gelato al vino. Non mancheranno i telescopi puntati al cielo e gli astrofili fiorentini del circolo “Margherita Hack” a spiegare i misteri degli astri che ci sovrastano.
Ci saranno, altra novità di questa edizione, laboratori guidati (e non solo degustazioni in piedi) per gli enonauti più esigenti, che si alterneranno nel corso delle due serate. Altri animazioni e laboratori de gusto coinvolgeranno anche i più piccoli. Non mancherà l'arte: pittura e teatro, con letture dantesche itineranti tra gli olivi dei giardini della Rocca. E poi la musica, dalle 22 in poi ogni sera: con le note del pianista jazz Antonio SIringo il 9 agosto e le chitarre e voce dei Pas Tis il 10 agosto.
Per informazioni basta telefonare alla Pro Loco: 055.8712468. Stesso numero per chiedere informazioni in casa (malaugurato) di maltempo e possibile rinvio della manifestazione.
MUSICA
9 agosto, ore 22.15 - "Improvvisazioni sotto le stelle" Piano solo, Antonio Siringo
10 agosto, ore 22.15 - Pas-Tis, "Stars and wine", brani per chitarre e voce
ARTE
9 e 10 agosto
"Il volto di Carmignano", mostra di fotografie del club "Bacchino" di Prato
"Meno mostre, più pane", performance di Pier Francesco Martini
TEATRO
9 e 10 agosto
"...e quindi uscimmo a riveder le stelle"
Lettura itinerante di canti della Divina Commedia di Dante Alighieri, a cura di Andrea Biagioni
BAMBINI
9 e 10 agosto, a cura di Nadia Barducci
ore 21 "Ma che bontà", laboratorio del gusto per bambini
ore 21.45 "Giochiamo... con il vino", laboratorio didattico e creativo per i bambini
ore 22.30 "Ma che bontà", laboratorio del gusto per bambini
ore 23 "Storie da gustare" - Letture, giochi e animazione per bambini

Parteciperanno alle due serate:
OSTERIA DEI MERCANTI
RISTORANTE BARCO REALE
AZIENDA AGRICOLA RIGOCCIOLI
PODERE MIDOLLA
ASSOCIAZIONE TARTUFAI di Vaiano
GASTRONOMIA TEMPESTINI
GELATERIA LA PIAZZETTA
BEEF & PORK

Saranno personalmente presenti i produttori delle fattorie:
IL SASSOLO
FATTORIA DI BACCHERETO
AMBRA
ALLOCCO
CASTELVECCHIO
TENUTA DI CAPEZZANA
FATTORIA DI ARTIMINO
AZIENDA AGRICOLA "LE GINESTRE"
LA BORRIANA
LE POGGIARELLE

lunedì 3 agosto 2009

Applestore e le ... inutilities

Non ci sono parole; astenersi se intelligenti


sabato 1 agosto 2009

Birra social globalizzata


Se c’è un complimento che (quasi) tutti fanno alla birra, è quello di definirla una bevanda “socializzante”, che favorisce cioè la nascita di comportamenti amicali e di condivisione. E’ una costante sociologica, studiata e confermata da più di un esperto, un vero e proprio “codice sociale”. In qualunque società nella quale si beve birra, se si invita qualcuno a condividere con te una (o più) birre, lo si fa non solo per educazione o semplice rispetto delle consuetudini sociali, ma è una vera e propria “offerta di amicizia”, una occasione informale e rilassata di confronto e interrelazione.
Una conferma di ciò l’ha fornita uno dei potenti della terra, Barak Obama, che ha invitato a casa sua, cioè alla White House, per sedersi attorno ad un tavolo, ciascuno con una birra in mano, due persone che avevano suscitato, con i loro comportamenti, un po’ di “chiasso”, al quale aveva contribuito anche Obama in persona. Pochi giorni fa, ad Harvard, un poliziotto bianco aveva arrestato un docente di colore della stessa famosissima università, senza motivo apparente o giustificazione significativa. In un paese nel quale la questione razziale è ancora molto viva, tale episodio non è passato sotto silenzio (anche se la magistratura americana ha rimesso quasi subito le cose, e il poliziotto, al loro posto); Obama poi ci ha messo il carico da 11, definendo “stupido” il comportamento della polizia locale. Siccome gli americani hanno, da sempre, una mentalità semplificata, questo episodio, in sé apparentemente banale, correva il rischio di amplificarsi a dismisura; così Barak ha pensato di mettere un po’ d’ordine mettendosi a sedere con i due protagonisti, di fronte ad un bel boccale di birra, per chiarire e chiarirsi reciprocamente le idee. Non di fronte ad una tazza di tè, o di caffè, né tantomeno ad un bicchiere di vino: una bella birra fresca, che, dicono, ha decisamente contribuito a rinfrescare le idee di tutti, e raffreddare i bollenti spiriti.
Bel segno, a mio parere, anche per noi italiani, in un momento come questo dove si sente solo parlare di tolleranza zero verso l’alcool e il suo consumo, di divieti di qua, di multe di là, di inviti alla disobbedienza civile verso leggi considerate ingiuste (vedi Renzi, sindaco di Firenze, e la sua “crociata” a favore dei lampredottari e del loro diritto di mescita). Un atteggiamento sereno contribuisce sempre a rasserenare il clima.
Accanto alla notizia, la curiosità: ma che birre stanno bevendo i tre amici nella foto? I soliti bene informati hanno sguinzagliato i segugi, e l’arcano è stato svelato: Obama ha bevuto una triste Bud Light, il poliziotto una Blue Moon e il professore una Red Stripe.

E qui molti sono rimasti delusi: in America il mercato della birra di qualità, artigianale, è molto più sviluppato che qui in Europa. Nel 2008 la birra artigianale ha visto più che raddoppiata al propria quota di mercato, che raggiunge l’attuale 4,2%: che, su un mercato birrario che muove annualmente negli USA circa 100 miliardi di dollari, rappresenta comunque la bella cifra di circa 6 miliardi di dollari!

Molti si speravano quindi che almeno una delle tre birre fosse rappresentativa di quel segmento di qualità, ma tutti sono rimasti delusi. Le tre birre sorseggiate sono l’esemplificazione dell’altra parte della medaglia, quella della globalizzazione. La Bud Light di Obama è una tristissima birra americana, sciapa e senza personalità, che però viene prodotta annualmente in 48 milioni di ettolitri, e risulta essere la birra più venduta negli USA e una fra le prime tre al mondo. E’ prodotta dalla Anheuser-Busch, la maggiore fabbrica americana di birra, di proprietà però (da circa un anno) della multinazionale belga Inbev. Questo “mostro” è uno dei più grandi produttori di birra del mondo, con circa 120.000 dipendenti, e brassa in giro per il mondo circa 200 birre diverse, per la mostruosa quantità di 46 miliardi di litri di birra (dati riferiti al 2007). L’altra birra “incriminata”, la Blue Moon, è delle 197 diverse birre prodotte dall’altro “mostro” birrario mondiale, la sudafricana SAB Miller, che possiede, fra le altre, le nostre Peroni, Dreher, Raffo. La Red Stripe invece è una “lageraccia” giamaicana, priva di assoluto spessore.
Una bella notizia, quella della composizione conviviale di un malinteso, insieme alla conferma che anche i piccoli gesti devono passare sotto le forche caudine della globalizzazione, dei gusti e del marketing, nel quale gli USA sono i veri maestri.

domenica 26 luglio 2009

il gusto dei Libri


Ieri sera cena con consorte e carissima amica a Cerreto Libri, http://www.cerretolibri.it accattivante fattoria biodinamica con agriturismo annesso situata sulle colline sopra Pontassieve.
Affacciata sul fiume Arno, a 15 Km da Firenze, l’azienda si contraddistingue per la villa settecentesca, posta tra due maestosi cedri del Libano, che appartiene all’antica famiglia fiorentina dei Libri dalla fine del XVIII secolo.
Poderi di olivi e viti si succedono a boschi di cerri e cipressaie a creare un’atmosfera amena e riposante per lo spirito.
Oltretutto ieri a questo aspetto contribuiva anche il clima, fresco e ventilato, ben distante dalla calura di questi giorni.

Allietata da una interessante swing band, i Medirimedi di Massa Carrara, la serata è iniziata con crostini di pomodoro e pecorini, proseguita con una saporosa pasta alla Norma di sicula memoria e con uno superbo spezzatino in Fricassea, accompagnato da patate arrosto e ratatatuille di verdure della casa, definito con mia sorpresa “gorgoglione”, alla maniera piombinese, dalle simpatiche proprietarie, Valentina Libri e Francesca, che hanno preparato e confezionato il tutto con l’aiuto di Andrea, salvatore e dello staff della fattoria. Dulcis in fundo ci è stata ammannita una pregevole mousse di ricotta.

Ah, dimenticavo la cena è stata convenientemente annaffiata da vini di produzione propria. Il Canestrino 2007, un bianco IGT (80% Trebbiano - 20% Malvasia) beverino e di buona acidità e un Chianti Rufina DOCG 2005 (90% Sangiovese - 10% Canaiolo), affinato in botte grande, fruttato e pieno come si conviene a un Chianti di qualità. Con in più l’atout del biodinamico e quindi del pieno rispetto dell’ambiente, senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi.
Insomma una serata da incorniciare. Ah, il piacere dei buoni Libri...

bei tempi...