mercoledì 31 dicembre 2008

Vacanze con le bollicine....

Innanzitutto voglio anch’io ringraziare Andrea x la bella idea di questo blog, di far così parte di questa comunità con la possibilità di scambiarsi idee e commenti e di segnalarci eventi ed iniziative.
Per questo mio primo post, visto che siamo vicini alla mezzanotte ed ai botti che ne conseguiranno vi racconto qualcosa su una bottiglia di champagne.
Ho ricevuto scorsa settimana un pacco omaggio ìn azienda. L’ho aperto e conteneva una magnum di champagne. Etichetta che proprio non mi emozionava, tutt’altro ma daltronde trattasi di un regalo sempre gradito (e che costa anche dei bei soldini). Beh insomma visto che era pure scomoda da “stivare”, in cantinetta non c’entrava nemmeno, insomma alla fine non troppo convinto due giorni fà l’ho stappata e pranzo e cena io e moglie e piano piano….. poi oggi a pranzo mi sono detto, perché non ci facciamo un bel risotto allo champagne, è l’occasione giusta, tra l’altro niente male direi anzi….. abbinata ovviamente alla tanto vituperata boccia che così è terminata, fino all’ultima goccia. Poi stasera cena dell’ultimo con amici invitati, ci siamo messi a cucinare un po’ di pesce visto che cucinare ci appassiona pure (per la cronaca antipasto ostriche gratinate, spaghettino alle vongole veraci, branzino in forno all’isolana). Aperta la cantinetta, sorpresa! il bianco che pensavo di avere era assente mentre invece un’altra boccia di champagne era lì sola soletta così anche stasera x cena avremo champagne.
Adesso aspettiamo mezzanotte per berci un bel bicchiere di….champagne, tanto ormai è aperto…
Un cin cin con tutti voi e buon 2009!

martedì 30 dicembre 2008

Almeno che sia un buon falegname

Ormai non ne parla più nessuno perchè il "mondovino", come io chiamo la lobby malefica del vino, è riuscita a sviare l'attenzione grazie anche ad altri scandaletti guidati.
Ma dell'uso dei trucioli nella produzione del vino nessuno parla più. Nessuno ovviamente dice di usarli, ma allora perchè hanno impedito che fosse per legge indicato in etichetta? Mah! Comunque su un sito di enologia ho trovato quanto segue:
"L'impiego di prodotti derivati dal legno alternativi alla barrique, malgrado non sia una pratica recente, ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale. La recente modifica della legislazione europea ha senza dubbio contribuito a ciò. Tuttavia, l'aspetto economico dei costi di produzione è il fattore di maggior peso e quello che più ha influenzato l'aumento dell'applicazione di questi tipo di prodotti.
Mentre il costo del passaggio del vino in barrique può variare tra 0,50 €/L (rovere americano) e 0,90 €/L (rovere francese), presupponendo tre cicli di utilizzo, il costo dell'uso delle doghe può variare da 0,05 a 0,10 €/L, e quello dei trucioli da 0,015 a 0,030 €/L. Dati ottenuti facendo riferimento ai prezzi medi del mercato.
In funzione dell'obiettivo ricercato, esistono oggi diversi alternativi disponibili: polvere di rovere, trucioli, cubi, "stick" e doghe sono tra i prodotti più noti. La designazione di ognuno di essi non segue regole specifiche, ma prova a raggrupparli per dimensione. "
E se volete approfondire la conoscenza del passaggio del vino in questi materiali date un occhiata a questi due siti:
Ora non voglio nemmeno demonizzare questa enologia moderna anche se l'idea di bere un vino dove è stata immersa della segatura mi ripugna un pò però, da quanto si legge sopra, vi faccio notare la convenienza economica per questi benemeriti produttori e soprattutto che l'uso della barrique incide al max per 1 euro!!
E tutti quelli che giustificano il prezzo alto del loro vino perchè "ha fatto il legno"? Siamo alle solite, dobbiamo scegliere bene i nostri produttori di fiducia.
Ma la colpa alla fine è sempre nostra, perchè se beviamo un vino vero ed onesto ci lamentiamo subito che non sentiamo i 470 aromi che sentiamo in TV e che non è perfettamente equilibrato, ma soprattutto che non è uguale come gusto al vino coca-cola che ci propinano grazie a guide, esperti e riviste da anni.
E noi continuiamo a pagare salato per bere un buon rosso tostato magari con i trucioli della sedia a dondolo della mi nonna........
Auguri a tutti voi, ma soprattutto a te amato vino, buon 2009 e speriamo non ti sciupino ancora di più.

domenica 28 dicembre 2008

Capodanno? A passo di carica


Trentacinque milioni di tappi pronti a saltare in Italia per capodanno nelle sole case private. Ottanta milioni in tutto. Quanti!! E’una stima della Coldiretti. E io ci credo. Sono persone serie.
Va beh, mi pare di sentirvi: il vero appassionato non fa saltare il tappo, altrimenti i delicati aromi dello champagne o dello spumante si disperdono e le bollicine diminuiscono drasticamente di numero. Ma per una volta sapete che vi dico? Chissenefrega. Il Botto di Capodanno (con tanto di maiuscole) mette allegria ed è benaugurante.
E allora, messo in chiaro che botto dev’essere, vi propongo un modo diverso e di sicuro effetto per stupire gli amici nella notte di capodanno. Il Sabrage.
Che vor’di? Semplicemente questo: stappare le bottiglie con la Sciabola.
Mica lo fanno in tanti no?

Sì, la Voglia di Francia persiste (su un blog di vini è assolutamente normale), perché questa tecnica è stata inventata dai cavalieri di Napoleone, gli Ussari, per celebrare le loro numerose e scintillanti vittorie.
Gli Ussari facevano così: con la sinistra afferravano saldamente la bottiglia di champagne mentre con la destra sguainavano la sciabola. La lama poi accarezzava rapidamente il collo della bottiglia e con decisione ne colpiva la parte in rilievo, sul collo, staccando di netto il tappo che volava via insieme al vetro circostante. Una cosa spettacolare: la bottiglia veniva letteralmente decapitata. Un’ arte nella quale i cugini d’oltralpe sono sempre stati maestri, sopratutto a quei tempi.
Per aiutarvi a non incorrere in incidenti quali mozzare il capo maldestramente ad amici, parenti o cani di passaggio (e non essere citato per danni da chicchessia, vero Samuel?) entrerò maggiormente nei dettagli dell’operazione.

Anzitutto la lama NON deve essere affilata. Questo per evitare problemi anche in seguito. Se qualcuno s’incazza con uno sciabolone in casa a portata di mano...
Quindi compratevi una sciabola apposita (le fanno ad hoc, certo che sì...).
Prezzo dai quaranta euro in su, anche online. Più che accettabile (no, l’accétta non c’entra, non fatevi trascinare troppo dal discorso).
Poi, almeno 10 minuti prima di "sciabolare" lo champagne, immergete la bottiglia rovesciata nel secchio del ghiaccio, senza togliere la gabbietta.
Quando siete pronti, prendete e sfilate la bottiglia, tenendola in tralice ( 25-30 gradi rispetto al pavimento), con una mano, inserendo il pollice nella base. Con l'altra togliete la gabbietta che tiene bloccato il tappo.
Prendete la sciabola voltata. Si sciabola lo champagne sempre con il dorso della sciabola, non con la lama. Passate la sciabola girata piatta sull'alto della bottiglia, preferibilmente lungo il collo, in prossimità della saldatura delle due metà della bottiglia.
Fate qualche breve "su e giù" sempre con la lama di piatto sul collo della bottiglia, (questa operazione è molto importante per prendere la mira). Poi con un colpo deciso fate saltare il collo della bottiglia. Se questa operazione viene eseguita a regola d’arte, il collo si romperà di netto e a causa della pressione interna della bottiglia il pezzo tagliato si allontanerà assieme ai piccolissimi frammenti di vetro e voi potrete allora degustare con calma (dopo esservi ripresi dallo spavento procurato a voi e ai vostri inebetiti astanti) le amate bollicine.
Ah, per la vostra e altrui sicurezza: se vi accorgete, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, che la cosa non fa per voi, è meglio tornare al sistema di apertura più classico (col botto o senza). Altrimenti potreste spezzare la bottiglia con conseguenze deleterie per tutti. E verificate che nessuno si trovi sulla traiettoria del tappo. Fa male.
Se proprio siete negati comunque avete un’altra chance: il rito del Sabrage sta prendendo piede e c’è chi organizza serate dedicate, con volenterosi che vi spiegano tutti i particolari dell’operazione.
E se diventerete bravi potrete chiedere di entrare a far parte della Confrérie du Sabre d'Or, una confraternita di Sciabolatori di Champagne creata vent’anni fa in Francia e che conta ormai oltre trentamila associati nel mondo, che si presentano avvolti in mantelle come fossero moschettieri. Volete mettere come sareste trendy alle feste?
A proposito. I Moschettieri del Gusto: che ne dite come nome per l’associazione (se mai si farà)? Non sarebbe mica male secondo me. Basta che, all’inaugurazione, al sabrage ci pensi qualcun altro. Io, nonostante le spiegazioni, mica ci ho mai provato!

Buon 2009 a tutti

mercoledì 24 dicembre 2008

Un Natale di...vino


Ringrazio l’amico Andrea per l’invito a partecipare al blog. Lui è una persona che trasforma in oro tutto quello che tocca. Perciò sono certo che anche questa sua ultima creazione saprà divenire un simpatico punto di aggregazione per gli amanti del buon bere e non solo. Una sorta di “bar all’angolo” dove si possa chiacchierare del più e del meno in piena libertà.

E vorrei iniziare la collaborazione raccontandovi (ma che originale) una favoletta (vera) che narra di regali natalizi.

Sì, quel piccolo scambio di doni che avviene una volta l’anno tra parenti, amici e anche, perché no, tra colleghi. E che se è fatto col cuore e con piacere riscalda l’animo. Se è solo mera formalità o opportunismo lasciamo perdere, si sente il puzzo lontano un miglio.

Bene, allora quest’anno decido di regalare ai miei colleghi Saverio e Vasco (i nomi li cambiamo per la privacy) una bella bottigliozza di vino (ma che originale bis, lo dico su un blog di vini). Qualcosa di economico. La recessione c’è anche per me e poi dicono tutti che quello che conta è il pensiero.

Saverio è un patito del Gewurztraminer, tanto che se lo è fatto servire a fiumi anche durante il suo recente pranzo di nozze. E te credo. Molto aromatico, ottimo come aperitivo, note speziate. E allora vai. Scelgo il Cantina Sociale di Caldaro. Buon rapporto qualità-prezzo e successo assicurato. E Vasco? Beh, cavolo, lo conosco da poco ma ho capito che è un esperto. Questo weekend ha invitato 14 amici, ha cucinato lui (fossi una donna me lo sposerei...) e hanno aperto Barolo, Amarone e Brunello in un colpo solo. Minch...iedo cosa posso fargli!

Niente figuracce, ma occhio al borsellino! Mumble mumble. Ma sì, ieri a pranzo abbiamo parlato dei vini Planeta. Bella cantina. gli piace. Ecco qua. Segreta Rosso. L’ho assaggiato anche quest’estate nella terra d’origine, in Sicilia. Un bel vino. 50% nero d'Avola, 30% Merlot, 20% Syrah. Tannini morbidi e sentori di frutta fresca ben equilibrati.

E’ fatta. Oggi consegno i vini. Saverio annuisce con soddisfatta moderazione ( è il suo stile, ma si capisce che è ok). Vasco sciorina una raffica di ringraziamenti. Anche questo è il suo stile, credo, ma si capisce che è compiaciuto e quasi sorpreso.

Oh, bene missione compiuta. Ma..ma... in bocca ho un po’di retrogusto amarognolo. Sì, abbastanza persistente (ah, la deformazione professionale). E a me nulla? Non è propriamente un Natale di...vino.

Saluto tutti, salto in auto e torno a casa. Durante il tragitto mi fermo in un parcheggio per consegnare all’altra collega Antonella (privacy anche qui sui nomi), che oggi è in ferie, i cuscini di farro (beh sì di farro, perché? Non è mica solo roba che si mangia...) che mi aveva chiesto di recapitarle. E...mi ritrovo in mano una bottiglia di Brunello.

Lampadina sul capo che si accende: ma allora è vero, fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te, chi la fa l’aspetti, ama il prossimo tuo come te stesso (per restare in tema sacro).

Dal cielo scende un dolce canto ammaliatore, il retrogusto scompare e fa capolino l’acquolina in bocca. Succosa. Con cosa posso abbinare questo fulgido esempio di Sangiovese in purezza?

Sono ancora qui che ci penso. E ( il momento è quello giusto) aspetto un segno di...vino, perbacco!


martedì 23 dicembre 2008

La grande abbuffata: consigli per l'uso

Locandina La grande abbuffata
 
Nei prossimi giorni probabilmente siamo destinati a un percorso di guerra fatto di cene, pranzi, contropranzi, aperitivi, brindisi e un effetto diretto che va dalla pancia gonfia al mal di stomaco cronico. Cosa si può fare per evitare tutto questo? Due sono le soluzioni, darsi malati e rinchiudersi in casa svicolando il tutto rinunciando però anche a delle prelibatezze a sorpresa  ( mamma hai fatto il cappone?? o chi l'avrebbe mai detto..... ) o usare le regolette base per evitare la disfatta sul divano.
E ricordate per Natale non vale la regola di rifiutare le varie portate, si deve mangiare tutto per evitare liti familiari e soprattutto per passare le 6-7 ore a tavola.
Allora seriamente, come possiamo salvaguardare il nostro corpo dalla grande abbuffata?
Per prima cosa la legge dice che se abbondiamo nel mangiare, dobbiamo essere parchi nel bere o viceversa. Quindi evitare di bere una bottiglia di prosecco sull'antipasto.
Altra cosa sfatiamo una volta per tutte che "mescolare" i vini fa male: è una bischerata, è sempre la quantità che è dannosa. Quindi potete abbinare i vostri piatti ad assaggi di spumante, vino bianco, rosso e vino dolce o spumante dolce.
Il mal di testa deriva dalla presenza dei solfiti nel vino e non dal cambiare tipo. Le bevande più pericolose in questo senso sono i "bianchetti frizzanti" di scarsa qualità e lo spumante dolce di fine pasto. Attenzione ai vini dolci tipo i passiti, dopo aver fatto un lauto pasto sono piacevoli ma...... sono pesanti su una digestione già messa a dura prova, quindi ok ma con moderazione.
Ma la vera tragedia stomacale sono i classici "ammazzacaffè", brutto nome tra l'altro, soprattutto se da buoni buongustai usate delle splendide miscele.
In questa categoria vi verranno offerti i vari limoncini, grappini del contadino, nocino e naturalmente gli amari. Sapendo di andare controcorrente e cosciente del fatto che inizialmente il bruciore nell'esofago può dare la sensazione di liberarsi momentaneamente della pesantezza del pasto, vi assicuro che per l'organismo sono la mazzata finale.
Se state attenti sentirete il vostro fegato che vi implora di smettere, e di non fare concorrenza al bidone aspiratutto.
Potete sicuramente bere una quantità limitata di grappa o di distillati vari purché poco elaborati e puri.
Io vi consiglio una bevanda forse non stratosferica per il gusto ma ottima per il risultato: un bel tè caldo senza limone
Ora come ora non ci posso nemmeno pensare anche io, ma credetemi è la soluzione migliore perché vi aiuta a migliorare molto gli equilibri del vostro stomaco.
Io personalmente mi sono comprato uno spettacolare tè indiano per l'occasione e naturalmente ho studiato tutta la procedura ed il rituale  però ..........credo che alla fine del pranzo di natale poi mi faccio un grappino!!

domenica 21 dicembre 2008

Regalo di Natale





Tra poco si festeggia il Natale, ed eccoci alle prese con il rito dei regali. Noi appassionati siamo pronti a regalare un buon vino, perchè per noi è un vero e proprio"gioiello", magari chi lo riceve si ricorderà solo se era bianco o rosso o addirittura "frizzante".


Ma un vero Winelovers non sente storie e si ferma, in tutti i supermercati che è costretto a frequentare, nelle isole del gusto appositamente create alla ricerca del prezioso reperto.
E bellissime confezioni ci sollazzano la vista: chianti sopraffini in casse di legno preistorico etrusco, grappa distillata in alambicchi di Swarovski, brunelli con tappi d'oro e naturalmente champagne a fiumi con dotazione di trombetta e cappellino all inclusive per l'ultimo dell'anno.
E li anche i miscredenti ci invidiano pensando al magico mondo del vino: che belle cose esistono per voi intenditori.....
Ecco diamo il buon esempio da appassionati e forse intenditori, e lasciamo li quelle confezioni.
Primo perchè alcuni sono vini assolutamente sconosciuti, secondo perchè spesso costa piò la confezione che il prodotto e quindi chiedetevi cosa può esserci dentro, terzo dopo il 1 gennaio li vedrete in sconto e se proprio si tratta di prodotti validi potrete comprarli a saldo.
Il miglior consiglio per un bel regalo di natale enologico? semplice, regalate una delle bottiglie che conoscete e che ritenete ottime avvolte in un bel sacchetto di carta colorata ( dai concediamoci almeno questo lusso) e soprattutto un biglietto di auguri sinceri al posto del solito sms o mail di gruppo, che invio anche io naturalmente...... Ora scappo al supermarket perchè non voglio farmi scappare quella bellissima confezione di Champagne ( non ricordo il nome ma non è importante..) con ostriche liofilizzate e sabbia del mare bretone incastonata nel vetro comprese... e poi solo 240 euro... un affarone!!

venerdì 19 dicembre 2008

Voglia di Francia -Cahors

Succede spesso che nel bel mezzo di una giornata noiosa ci sia qualcosa che ci solleva a picco l'umore e cattura la nostra attenzione.
E così girovagando tra le bottiglie accumulate nel tempo mi ritrovo questa acquistata in modo distratto probabilmente nella Francia meno importante del vino, a Cahors. Erroneamente si dice che sono i cugini poveri e "terroni" dell'acclamata Bordeaux. In realtà si trovano degli ottimi vini a base di malbec con piccole aggiunte di Tannat e Merlot ( che io chiamo uva prezzemolo...).
La bottiglia che ho assaggiato è un malbec in purezza per grazia divina, del 2004 prodotto dallo Chateau de Cénac .
Sono rimasto estasiato dall'eleganza e dalla finezza che non ricordavo al momento del mio assaggio sul posto.
Prima di tutto la gradazione, 13 gradi che lo rendono un rosso di corpo perfettamente bevibile e digeribile. Ha un bel colore rubino vivace, al naso frutta rossa matura soprattutto lampone assieme a note dolci di tostatura e vaniglia. In bocca è finemente morbido e quasi perfettamente equilibrato con un retrogusto leggermente amarognolo molto piacevole.
Giudizio tecnico, è bono!
Il prezzo? In Francia si trova a circa 7 euro........

Manifesto del Blog Winelovers

E' nato il nostro blog!!!

Ricominciano....... da oggi i racconti/segnalazioni eventi/commenti/polemiche/bischerate/denuncie sul nostro amato mondo del vino.

Avremo un occhio di riguardo per le notizie "locali" ma spazieremo a 360° sulle tematiche relative all'enogastronomia.

Quindi siete invitati sin da adesso a inviarmi tutto ciò che volete condividere con gli altri winelovers.

Il taglio spero sarà di un mini vademecum per l'uso, con notizie o commenti vari, ma sempre ricordando che alla fine si parla di cibo e vino. Quindi sono ben accetti ironia e simpatia.

A dire le cattiverie ci penserà soprattutto "macchia di vino" il nostro primo ospite , toscanaccio e sarcastico.

Il manifesto del blog? semplice........

- W il vino

- Abbasso la moda del vino

- W gli appassionati

- Abbasso i sapientoni

- W il simposio

- abbasso gli ubriaconi



e infine w l'anarchia del vino.............

bei tempi...