lunedì 31 agosto 2009

Un vino casual chic




In una sera di mezza estate in Trentino, durante una cena a lume di candela presso il ristorante immerso nella Pineta Arberè a Tenna, scopro il piacere di un vino bianco … perlato.
Il vino in questione è un Ruländer perlato del 2008. Il colore bianco, con note perlate, è legato al vitigno che lo origina, ma in particolare è ottenuto dalla breve macerazione a freddo sulle bucce di 24 ore. Degustando il Ruländer ho potuto cogliere la ricchezza dei suoi profumi delicati, come sentori di pesco e di mela. In bocca è abbastanza equilibrato, secco, ideale per tutto il pasto, e in particolare per pesci cucinati in modo semplice.
E’ un vino che affascina, un vino che incanta, un vino che consiglierei di regalare a una donna verso cui si ha l’intenzione di far colpo, una donna un po’… casual chic, la quale non ha eccessive pretese, ma che è attenta ai particolari.

lunedì 24 agosto 2009

ci siamo, quasi


Dopo la pausa agostana, comunque operativa, è tempo di ritornare ... in pista. Lo faccio ricordandovi un appuntamento settembrino, che per gli amanti della buona birra oserei definire imperdibile: Il Villaggio della birra, a Bibbiano di Buonconvento (20 minuti da Siena) il 5 e 6 settembre prossimi.

Avevo già tracciato "l'identikit" di questo vero e proprio evento in un precedente post (il 26 giugno u.s.), nel quale avevo promesso tutti gli aggiornamenti del caso. Adesso ci siamo, tutto è stato definito, e vi assicuro che con i belgi in ballo niente è semplice; è un popolo strano, e i mastri birrai sono anche una categoria a parte ...

Comunque: 4 birrifici artigianali italiani, il pluripremiato Baladin di Piozzo di Cuneo con 3 delle sue birre alla spina (Open, Nora, Isaac), l'emergentissimo Barley di Maracalagonis e il solido, seppur relativamente giovane, Maltus Faber di Genova con molte delle proprie produzioni in bottiglia (10 in tutto) e l'ormai "ospite fisso" Olmaia di Montepulciano con 4 delle sue produzioni alla spina.

Dal Belgio: ben 9 mastri birrai, tutti a mescere i loro prodotti. Il giovane ma già affermatissimo (a livello mondiale) Rulles; Achilles (docente di pianoforte al conservatorio) con le birre Serafijn; il sempre entusiasta Boelens dalla sfrenata fantasia produttiva; l'esperto Cazeau, ultimo discendente di una famiglia che fa birra dal 1753; De Ranke, il "profeta" belga delle birre extra-luppolate; la new entry (una "scoperta" dello Zhytos di quest'anno) De Leite, che promette più che bene; il pluripresente Den Hopperd con le sue Kameleon, birre con certificazione biologica; il giovane Piet Meirhaeghe della Sint Canarus, con la sua Vergine di Gottem, una birra con un cono di luppolo fresco inserito direttamente in bottiglia; i birrai della 't Hofbrouwerijke, giovani, anch'essi, e molto promettenti. Per un totale di ben 16 birre in fusto e 4/5 in bottiglia.

Inoltre, due amici belgi gestiranno insieme a noi il "lambic corner" (uno spazio apposito con alcune "chicche"), il "trappist corner" (3 birre trappiste in fusto) e il "De Dolle corner", con due must (Oerbier e Arabier) della produzione birraria mondiale in fusto.

Accanto a questo "imponente" panorama birrario, la cucina, il ristorante (su prenotazione) con due menù particolari:


sabato 5 settembre

Il Belgio in Tavola
Witloof in den Oven
/ Radicchio Gratinato alla Bieken (abbinato e cucinato con Waaslander del birrificio Boelens); ricetta di Annicke e Kris Boelens del Birrificio Boelens
Konijn op zijn “Vlaams” (konijn met pruimen) en frites/ Coniglio alle Prugne e patatine fritte in stile belga abbinato e cucinato con la Bon Homme del birrificio De Leite ricetta tradizionale fiamminga
Rijspap / Tortino di riso allo zafferano ricetta tradizionale di Ghent. Abbinato a Sint Canarus Tripel


domenica 6 settembre

La Birra nella tavola Toscana
Pici (fatti a mano) al sugo toscano abbinati con Bon Homme (pici: pasta della tradizione buonconventina, tipo di spaghetti "stesi" a mano)
Peposo alla Serafijn Donker servito con patatine fritte (piatto tradizionale della cucina fiorentina, solitamente cucinato con vino ma da noi proposto nella versione con birra)
Tortino di cioccolato bianco con Ricciarello senese accompagnato da crema inglese alla Westmalle Dubbel (ricetta del TNT PUB di Buonconvento)

in più la possibilità di mangiare carne alla brace e altre specialità locali.

Ci saranno poi due laboratori di degustazione birraria (sempre su prenotazione) guidati da Tim Webb e Kuaska, due interessantissima laboratori di birra & sigari guidati dal notissimo intenditore di sigari Terry Nesti, un brassin pubblico (cioè una cotta pubblica di birra fatta dagli amici dell'Ars Birraria di Massa) e un vero e proprio "contest" della produzione birraria di quegli homebrewers che avranno "il coraggio" di far assaggiare i propri prodotti ai "maghi" e professionisti belgi e italiani, gestito dal Movimento Birrario italiano (MoBi). E la sera, nel dopo cena, due gruppi musicali.

Per tutti i dubbi, curiosità, informazioni (anche per pernottare), consultare il sito del Villaggio.

E ... ci vediamo a Bibbiano, vicino Bruxelles.

giovedì 13 agosto 2009

Un...igNobile disciplinare


Ci risiamo. Con la scusa di ”Rendere più identitario il prodotto, raggiungere un equilibrio qualitativo, interpretare al meglio le microzone di produzione per esaltare le caratteristiche organolettiche, stringere un patto con il consumatore attraverso la trasparenza del percorso di produzione” si dà il via all’ennesima operazione di "Cabernettizzazione" e di "Merlottizzazione", insomma di appiattimento del gusto e quindi di perdita (e NON di acquisto) di identità dei nostri vini toscani.

Con le parole succitate, e non solo, si sta definendo in questo periodo una variazione del discipliiplinare del vino Nobile di Montepulciano.
Ma, toccando con mano, l’unico cambiamento significativo riguarda la riduzione di percentuale del Canaiolo Nero, vitigno autoctono. Resta Invariato il Sangiovese al 70% e aumentano la possibilità di inserire i”vitigni complementari” (quali saranno i più gettonati, indovinate un po’?) da una quota del 20% ad una del 30%. E sono pochi i produttori seri che si oppongono e cercano di mantenere la vera identità dei loro/nostri vini. Ad esempio Alamanno Contucci, ex presidente del Consorzio,uno dei migliori produttori storici.
A suo modo di vedere i vitigni da valorizzare non sono i”soliti” internazionali ma il Prugnolo Gentile (il Sangiovese appunto), il Mammolo, il Colorino, il Ciliegiolo e lo stesso Canaiolo, quelli presenti da sempre in zona.
Concordiamo pienamente. Ma vallo a far capire ai rampanti scalatori di quote di mercato. Eppure... Brunello docet. O no?

Va beh, anche in questo caso ci sarà ancora chi cercherà di produrre vini di qualità nel rispetto della tradizione e del terroir. Cercheremo come sempre di scegliere con Juicio. Prosit.

venerdì 7 agosto 2009

I calici, le stelle e il buon vino in rocca

Appuntamento in Rocca a Carmignano il 9 e 10 agosto 2009
CALICI LEVATI AL CIELO PER DUE NOTTI DI VINO
Prodotti tipici, arte, musica, teatro, animazioni per bambini e laboratori del gusto
I colori virano dal celeste al magenta e dal verde al giallo. Dai primi di agosto la Rocca di Carmignano, o meglio la sua torre campanaria che è un po' il simbolo del paese, ha cambiato colore e da lontano assomiglia ad un faro sospeso sulla collina che sovrasta il borgo. E molti si chiedono cosa stia accadendo.
Curiosità presto svelata: domenica 9 e lunedì 10 agosto torna “Calici di stelle”: due notti organizzate dalla Pro Loco e come sempre dedicate agli amanti del vino ma anche agli innamorati e agli inguaribili romantici, notti dai nasi all'insù a guardare le stelle e ad esprimere desideri inconfessati che nel guizzo di una scia luminosa trovano il coraggio di sperare nella propria realizzazione.
Il vino, tre secoli di storia e di blasone, sarà quello servito dai sommelier e dai viticoltori in calici di cristallo serigrafato che diventeranno alla fine un simpatico ricordo della serata. Le stelle da rimirare sono invece quelle che guardando il cielo e sembrano aver origine da nord-est, dove si trova la costellazione di Perseo.
Torna a Carmignano “Calici di stelle”, come quasi sempre è accaduto da dieci anni a questa parte nei giardini dell'antica Rocca che sovrasta il paese e l'intera piana tra Firenze, Prato e Pistoia, aspramente contesa nel medioevo tra gli eserciti di Pistoia e Firenze. I cancelli si apriranno dalle 20.00 in poi. Si pagano due euro per entrate: 'grappoli' per assaggi e degustazioni si acquistano all'interno. E le novità non saranno solo le nuove luci della Rocca, messe a punto dal Consiag da un'idea della Pro Loco.
Ci saranno infatti tutti i rossi Doc e Docg di Carmignano, denominazione d'origine tra le più piccole d'Italia dove cabernet e sangiovese si sposano fin dal Cinquecento, ma anche i vinsanti e le grappe prodotte con le vinacce dei vini del Montalbano: in particolare le grappe di Artimino, Castelvecchio, la Borriana e Capezzana. E quella di assaggiare un corposo Carmignano Docg, un Barco Reale o una fresco vin ruspo davanti ad un panorama da sogno è davvero un'occasione imperdibile.
Ci saranno per la prima volta un paio di ristoranti a vendere e proporre i loro piatti: il Barco Reale l'Osteria dei Mercanti. Ci come sempre saranno salumi e formaggi, creme di tartufi, biscotti e marmellate, pane con l'olio e gelato al vino. Non mancheranno i telescopi puntati al cielo e gli astrofili fiorentini del circolo “Margherita Hack” a spiegare i misteri degli astri che ci sovrastano.
Ci saranno, altra novità di questa edizione, laboratori guidati (e non solo degustazioni in piedi) per gli enonauti più esigenti, che si alterneranno nel corso delle due serate. Altri animazioni e laboratori de gusto coinvolgeranno anche i più piccoli. Non mancherà l'arte: pittura e teatro, con letture dantesche itineranti tra gli olivi dei giardini della Rocca. E poi la musica, dalle 22 in poi ogni sera: con le note del pianista jazz Antonio SIringo il 9 agosto e le chitarre e voce dei Pas Tis il 10 agosto.
Per informazioni basta telefonare alla Pro Loco: 055.8712468. Stesso numero per chiedere informazioni in casa (malaugurato) di maltempo e possibile rinvio della manifestazione.
MUSICA
9 agosto, ore 22.15 - "Improvvisazioni sotto le stelle" Piano solo, Antonio Siringo
10 agosto, ore 22.15 - Pas-Tis, "Stars and wine", brani per chitarre e voce
ARTE
9 e 10 agosto
"Il volto di Carmignano", mostra di fotografie del club "Bacchino" di Prato
"Meno mostre, più pane", performance di Pier Francesco Martini
TEATRO
9 e 10 agosto
"...e quindi uscimmo a riveder le stelle"
Lettura itinerante di canti della Divina Commedia di Dante Alighieri, a cura di Andrea Biagioni
BAMBINI
9 e 10 agosto, a cura di Nadia Barducci
ore 21 "Ma che bontà", laboratorio del gusto per bambini
ore 21.45 "Giochiamo... con il vino", laboratorio didattico e creativo per i bambini
ore 22.30 "Ma che bontà", laboratorio del gusto per bambini
ore 23 "Storie da gustare" - Letture, giochi e animazione per bambini

Parteciperanno alle due serate:
OSTERIA DEI MERCANTI
RISTORANTE BARCO REALE
AZIENDA AGRICOLA RIGOCCIOLI
PODERE MIDOLLA
ASSOCIAZIONE TARTUFAI di Vaiano
GASTRONOMIA TEMPESTINI
GELATERIA LA PIAZZETTA
BEEF & PORK

Saranno personalmente presenti i produttori delle fattorie:
IL SASSOLO
FATTORIA DI BACCHERETO
AMBRA
ALLOCCO
CASTELVECCHIO
TENUTA DI CAPEZZANA
FATTORIA DI ARTIMINO
AZIENDA AGRICOLA "LE GINESTRE"
LA BORRIANA
LE POGGIARELLE

lunedì 3 agosto 2009

Applestore e le ... inutilities

Non ci sono parole; astenersi se intelligenti


sabato 1 agosto 2009

Birra social globalizzata


Se c’è un complimento che (quasi) tutti fanno alla birra, è quello di definirla una bevanda “socializzante”, che favorisce cioè la nascita di comportamenti amicali e di condivisione. E’ una costante sociologica, studiata e confermata da più di un esperto, un vero e proprio “codice sociale”. In qualunque società nella quale si beve birra, se si invita qualcuno a condividere con te una (o più) birre, lo si fa non solo per educazione o semplice rispetto delle consuetudini sociali, ma è una vera e propria “offerta di amicizia”, una occasione informale e rilassata di confronto e interrelazione.
Una conferma di ciò l’ha fornita uno dei potenti della terra, Barak Obama, che ha invitato a casa sua, cioè alla White House, per sedersi attorno ad un tavolo, ciascuno con una birra in mano, due persone che avevano suscitato, con i loro comportamenti, un po’ di “chiasso”, al quale aveva contribuito anche Obama in persona. Pochi giorni fa, ad Harvard, un poliziotto bianco aveva arrestato un docente di colore della stessa famosissima università, senza motivo apparente o giustificazione significativa. In un paese nel quale la questione razziale è ancora molto viva, tale episodio non è passato sotto silenzio (anche se la magistratura americana ha rimesso quasi subito le cose, e il poliziotto, al loro posto); Obama poi ci ha messo il carico da 11, definendo “stupido” il comportamento della polizia locale. Siccome gli americani hanno, da sempre, una mentalità semplificata, questo episodio, in sé apparentemente banale, correva il rischio di amplificarsi a dismisura; così Barak ha pensato di mettere un po’ d’ordine mettendosi a sedere con i due protagonisti, di fronte ad un bel boccale di birra, per chiarire e chiarirsi reciprocamente le idee. Non di fronte ad una tazza di tè, o di caffè, né tantomeno ad un bicchiere di vino: una bella birra fresca, che, dicono, ha decisamente contribuito a rinfrescare le idee di tutti, e raffreddare i bollenti spiriti.
Bel segno, a mio parere, anche per noi italiani, in un momento come questo dove si sente solo parlare di tolleranza zero verso l’alcool e il suo consumo, di divieti di qua, di multe di là, di inviti alla disobbedienza civile verso leggi considerate ingiuste (vedi Renzi, sindaco di Firenze, e la sua “crociata” a favore dei lampredottari e del loro diritto di mescita). Un atteggiamento sereno contribuisce sempre a rasserenare il clima.
Accanto alla notizia, la curiosità: ma che birre stanno bevendo i tre amici nella foto? I soliti bene informati hanno sguinzagliato i segugi, e l’arcano è stato svelato: Obama ha bevuto una triste Bud Light, il poliziotto una Blue Moon e il professore una Red Stripe.

E qui molti sono rimasti delusi: in America il mercato della birra di qualità, artigianale, è molto più sviluppato che qui in Europa. Nel 2008 la birra artigianale ha visto più che raddoppiata al propria quota di mercato, che raggiunge l’attuale 4,2%: che, su un mercato birrario che muove annualmente negli USA circa 100 miliardi di dollari, rappresenta comunque la bella cifra di circa 6 miliardi di dollari!

Molti si speravano quindi che almeno una delle tre birre fosse rappresentativa di quel segmento di qualità, ma tutti sono rimasti delusi. Le tre birre sorseggiate sono l’esemplificazione dell’altra parte della medaglia, quella della globalizzazione. La Bud Light di Obama è una tristissima birra americana, sciapa e senza personalità, che però viene prodotta annualmente in 48 milioni di ettolitri, e risulta essere la birra più venduta negli USA e una fra le prime tre al mondo. E’ prodotta dalla Anheuser-Busch, la maggiore fabbrica americana di birra, di proprietà però (da circa un anno) della multinazionale belga Inbev. Questo “mostro” è uno dei più grandi produttori di birra del mondo, con circa 120.000 dipendenti, e brassa in giro per il mondo circa 200 birre diverse, per la mostruosa quantità di 46 miliardi di litri di birra (dati riferiti al 2007). L’altra birra “incriminata”, la Blue Moon, è delle 197 diverse birre prodotte dall’altro “mostro” birrario mondiale, la sudafricana SAB Miller, che possiede, fra le altre, le nostre Peroni, Dreher, Raffo. La Red Stripe invece è una “lageraccia” giamaicana, priva di assoluto spessore.
Una bella notizia, quella della composizione conviviale di un malinteso, insieme alla conferma che anche i piccoli gesti devono passare sotto le forche caudine della globalizzazione, dei gusti e del marketing, nel quale gli USA sono i veri maestri.

bei tempi...