lunedì 5 ottobre 2009

Scadenza birraria


Ma la birra scade? Si può bere una birra scaduta? Di cosa sa un birra scaduta? Queste sono le domande che spesso ci si sentono rivolgere sia nelle serate dedicate ai corsi birrari che nelle "comuni" conversazioni fra birrofili. La birra e la sua scadenza, si potrebbe dire. Qui di seguito riporto l'esilarante risposta a questo quesito riportata sulle pagine web di un blog frequentatissmo:

"Contenendo lieviti che sono sostanze vive la birra scade eccome, e non può, come dice qualcuno, essere "riciclata", ma viene gettata via dai commercianti quando raggiunge la data di scadenza (ben impressa sulle bottiglie). Ovvio che è difficile farla scadere, specie nei bar e nei negozi, soprattutto perchè, se non ricordo male, ha una durata di 2 anni se si tratta di birra classica (e quindi pastorizzata in modo diverso), mentre ha la durata di 1 anno se si tratta di birre a bassa fermentazione tipo le Weizen.

Ora: a parte che la birra "scaduta" la si può riciclare (esistono grappe fatte a partire dalla birra che non hanno niente da invidiare a quelle "classiche"); a parte che dovrebbe spiegare cosa vuol dire "difficile farla scadere"; a parte che dovrebbe spiegare anche cosa vuol dire birra "classica" e "pastorizzata in maniera diversa", dovrebbe pure sapere che le weizen sono birre ad alta fermentazione e non a bassa.
Questo solo per far capire che non sempre si hanno idee chiare in proposito. La legge, però, le ha le idee chiare, e guai se fosse il contrario. In Italia la legge che regola la conservazione dei cibi è il Decreto Legislativo n. 109/92, il cui comma 1 dell'art. 10 definisce il termine minimo di conservazione come:

«la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni dì conservazione, esso va indicato con la dicitura da consumarsi preferibilmente entro... seguita dalla data oppure dall'indicazione del punto della confezione in cui essa figura».

Detto tutto ciò: quando si parla di scadenza della birra, bisogna dividere il mondo (birrario) in due: quello della Ainechen e dei suoi derivati, che prima vengono consumate e meglio è (almeno sono fresche, produttivamente parlando), e quello della birra cruda (cioè non pastorizzata, o blandamente pastorizzata, o pastorizzata e riaddizionata di lievito), per le quali la data di scadenza è solo un "consiglio" (come dicono a Napoli in riferimento al semaforo). Le birre in questione sono birre "vive", i microrganismi (Saccaromiceti) responsabili della fermentazione alcolica del maltosio sono ancora presenti ed attivi nella bevanda; la birra cruda continua la sua fermentazione fino all’uso diretto della bevanda, ed è ancora ricca di tutte le fragranze originarie e naturali della bevanda.
Quindi berla dopo la data di scadenza riportata, per legge, sull'etichetta, non solo non fa male, ma permette di imbatterci, spesso, in veri e propri capolavori evolutivi, un po' come nel vino. Una birra scaduta da diversi anni è, chiaramente, diversa dall'originale, le caratteristiche organolettiche cambiano, ma non per questo il prodotto è meno buono, anzi, è solo diverso, in alcuni casi spettacolarmente diverso. Per non parlare poi di quelle tipologie di birre nate proprio per l'invecchiamento!
Tutto questo preambolo per arrivare a cosa.
Che ieri mi sono bevuto una splendida Malheur Cuvèe Royal, una birra brut artigianale del Belgio, brassata con il metodo champenoise (per chi volesse leggere l'intervista al suo produttore, andare qui) scaduta da ben tre anni, in accompagnamento ad una bella orata al forno con relative patate. E l'ho trovata eccezionalmente in forma, ancora meglio di come l'avevo assaggiata tempo addietro, con un gusto più rotondo, nel quale l'alcolicità in origine pronunciata aveva lasciato il posto ad un bouquet elegante e fruttato. Per non parlare della schiuma, ancora fine e cremosissima (segno buono, birrariamente parlando) e del perlage che ancora saliva con regolarità dal fondo del bicchiere. Una vera e propria birra regale, come dice il nome, brassata per la prima volta nell’occasione dei festeggiamenti per il 175° anniversario del Regno del Belgio.

Spero con questo esempio di aver fornito una utile informazione, utile come il sapere che per una corretta conservazione la birra va tenuta il più possibile a temperatura di cantina, al riparo dalla luce diretta (assolutamente da evitare quella del neon) e tenuta in posizione verticale.


2 commenti:

  1. la scorsa settimana ho bevuto una white dog acquistata la settimana precedente presso il supermercatone di via viareggio...ebbene era scaduta il 24 agosto.....non era un gran chè.... ma sono sempre vivo...

    ma x il corso di luendì tutto confermato.....il volantino poi non l'ho ricevuto
    saluti
    andrea

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  2. Voi fate come credete...lungi da me togliervi il piacere di una bella birra scaduta.Per quanto mi riguarda,io lascio perdere,perchè vi assicuro che una lavanda gastrica e 4 giorni di flebo non sono il massimo...io sono tornata a casa oggi dall'ospedale.Ma a qualcuno potrebbe piacere...auguri!
    Sicuramente non sarà così per tutte le birre,fate il tentativo se per voi ne vale la pena!

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bei tempi...