sabato 9 maggio 2009
La notte dell'Amarone
E venne la notte dell’ Amarone. E di Alberto Vaona, produttore e vignaiolo in Valpolicella, competente anfitrione ai segreti di Amarone e Recioto, i gioielli della casa.
La degustazione, nella suggestiva cornice della Tenuta Cantagallo si apre con il Valpolicella classico. Un vino a dir poco “didattico”: spigoloso, acre, “scontroso” come ci dice lo stesso Alberto. Quello che sarebbe un amarone se non fosse appassito. Buono per gli antipasti, per cancellare totalmente il sapore del boccone precedente: ma certo non per essere bevuto da solo. D’altronde Corvina, Corvinone, Molinara e sopratutto Rondinella (più abbondante nel Valpolicella per riservare Corvina e Corvinone, più adatti all’appassimento, all’amarone) i vitigni autoctoni della zona, non sono fatti per creare un vino armonioso ed equilibrato senza un adeguato trattamento in cantina.
Ma già col risotto (guarda caso all’amarone) la musica cambia. Accompagnati dalla descrizione di Alberto, abbiniamo un valpolicella superiore”Ripasso”. Cosa significa? Ripassiamolo. E’un valpolicella già appassito un po’ in cassetta e poi ad aprile “ripassato” sulle vinacce dell’Amarone, dove acquisisce profumi e gradi. E’ un 2006 e ne ha 14,5. Mica male, sotto tutti gli aspetti, anche degustativi.
E poi il clou della serata. Brasato all’amarone con il “pegrandi”, il miglior cru dell’azienda, un amarone che si scioglie in bocca e scioglie i cuori dei presenti. Da sorbire goccia dopo goccia. Azzeccatissimo ovviamente l’abbinamento. I quattro mesi di appassimento si sentono tutti, mentre invece i 15,5 (!) gradi quasi passano inosservati al palato (forse ai ginocchi un po’meno) grazie all’equilibrio e alla finezza del vino.
E infine, rullo di tamburi, l’orecchiuto recioto. Orecchiuto perchè “recia” in veronese è l’orecchio del grappolo, la parte migliore, la più esposta al sole, da cui un tempo si ricavava il Recioto. Adesso si usa tutto il grappolo, ma questo vino è comunque l’orgoglio della famiglia Vaona: si fa solo nelle annate migliori. Abbiamo assaggiato un 2006, ma dal 2000 in poi hanno commercializzato solo 2005 e 2003 oltre a quello in degustazione. Vino dolce, ma non troppo, corposo, ricco di profumi, frutta in primis, e dai tannini poco invasivi. Si abbina non troppo bene alla crostata della sera. Meglio forse sui formaggi erborinati. Ma non è facile da sposare. Certamente è un signor vino. Amato dai Veronesi e dagli inglesi, semi sconosciuto altrove. Servito a mio parere un po’ troppo freddo per assaporarne al meglio i profumi, ma ad Alberto piace così e, si sa, “de gustibus...”, sopratutto quelli del proprietario, con quel che segue.
Ognuno ha diritto alle sue opinioni, come quel signore che, ci raccontavano i nostri commensali che lavorano nella grande distribuzione, dopo l’acquisto, è tornato furente al supermercato per lamentarsi del Tavernello che “sapeva di tappo”. E’ stato prontamente accontentato con la sostituzione del prodotto. Il cliente ha sempre ragione. E poi stappare un tetrabrick a volte è proprio una faticaccia.
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Sono ancora rincotto dalla serata e dalla mattinata (assaggio a bacchereto) per di più sono ad una 2 giorni emiliana tra lambrusco, sangiovese e gutturnio, e poi dicono è un lavoro semplice.........
RispondiEliminaMa secondo me le pecche della serata, e mi metterò in ginocchio sui ceci, sono state soprattutto il primo abbinamento e la parte cucina che non è stata all'altezza delle aspettative. Sul primo abbinamento ho sbagliato io non scegliendo direttamente i salumi, questo è indubbio. Però mi consolo perchè era il vino il grande protagonista ed ha risposto molto bene.
Sul recioto freddo degustibus come dici tu ma è stata una scelta condivisa tra me e il produttore. Loro davvero lo bevono così.
Comunque faremo la prova del nove e quando verrai a casa mia io stefano e gli altri lo prendiamo dal frigo , tu a temperatura ambiente..... però dopo non ci pregare eh! e se ti viene la botta di caldo e sudi niente acqua...eheh
Anche sull'abbinamento ti posso garantire che pasta frolla, marmellata rossa e recioto, rientra nei canoni della tradizione, poi per carità dipende dalle caratteristiche singole del vino e del dolce assaggiato. Io difendo la mia scelta, ma tu giustamente hai percepito un altra sensazione. Faremo la riprova anche di questo.
Però è troppo bello stare a parlare di queste cose, è il vero succo della nostra passione. Presto un post di riflessione sulla serata. Ciao
Ciao Andrea e ai pochi fortunati, compresa me, della magnifica notte dell'Amarone.
RispondiEliminaVedo che siete a disquisire su gli abbinamenti vino/cibo della cena......a me è sembrato tutto perfetto, se mai il mitico "Amarone" è come ricordavo, l'equilibrio perfetto tra "profumo" e "gusto", tanto che non sai se assaporarne tutte le magie che emana o gustarne l'intensità che sprigiona quando lo bevi.....tanto che il cibo passa in second'ordine, è proprio Lui il Protagonista!!! Grazie ancora a tutti per l'ottima oganizzazione della cena e speriamo nelle prossime.
Ciao,carla
Ciao a tutti, mi state facendo venire un gran mal di pancia !!! Nel senso che purtroppo non ho potuto parteciapre alla serata, essendo all'estero, ed adesso ho mal di pancia dall'invidia e dall'acquolina in bocca!!! Essendo un fanatico dell'Amarone.........avrei dato spettacolo!
RispondiEliminaA questo punto non mi rimane che una cosa sola: Andrea, per favore.......BIS !!!!!!!
Pensa ai poveretti che non ce l'hanno fatta....BISSSSS !!!!!!
Vieri
Tranquillo, la rifaremo.... però dopo la calura estiva eh! Bentornato!
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