sabato 16 maggio 2009

Il Gualdo del Re

Nei giorni corsi la moglie è venuta in possesso di un pezzetto di cinghiale.
Dalla cugina poi pervenuta pure la ricetta per una prima prova familiare di ragù al cinghiale.
La pappardella scaturita era veramente notevole.
Aperta quindi la cantinetta per trovare un valido compagno: scelto un sangiovese “Gualdo del Re” acquistato direttamente in cantina a Suvereto in Val di Cornia lo scorso Agosto.
Beh sono rimasto soddisfatto dell’abbinamento e del vino in se.
Colore rubino con ancora riflessi porpora, che per un 2004, reputo bel segnale, vino che sicuramente ha (aveva)ancora qualche annetto davanti a sé…
Profumi di frutta matura, confettura, marmellata di mirtilli, e tante spezie, cannella e pepe soprattutto, ed anche vaniglia e tostatura. Sì la nota di legno si sente e, personalmente, davanti a ciò spesso mi capita di storcere un po’ il naso ma qui la nota non mi è sembrata stonata, si accorda con il resto, non sovrasta gli altri profumi. Mi sono andato quindi a cercare e leggere la scheda su sito del produttore e l’ho trovata: oltre alla sorpresa che l’uvaggio è sì 100% sangiovese ma nella varietà grosso, poi confermato sia malolattica che affinamento x 18mesi in barriques poi bottiglia x altri 6 mesi. La barrique è uno strumento e come x tutti gli strumenti possiamo notare un sapiente uso, che può dare, in determinati vini, anche un valore aggiunto oppure un abuso e portare ad una standardizzazione del prodotto.
Beh in questo caso mi è sembrato un esempio di uso corretto..…..o forse era la pappardella che mi ha offuscato le papille e fatto passare anche il legno?
Qualcuno di voi l’ha mai assaggiato per capire se la mia impressione è condivisa?
Io comunque mi annoto di ritornarci anche questo anno in estate visto che frequento località di mare nelle vicinanze. Tra l’altro l’azienda, che ha anche agriturismo di proprietà, dispone di ristorante di cui si dice un gran bene. Durante le visite sono gentilissimi (anche in verità altri produttori della zona, ad esempio Rigoli), ti fanno degustare, illustrandoli tutti i loro prodotti. Hanno anche proprio punto vendita dove eventualmente fare acquisti. L’enologo è la conosciuta, anche in Carmignano, Barbara Tamburini che ho avuto il piacere di avere come relatore in un paio di serate dedicate alle pratiche di cantina, alla vinificazione.
Durante Cantine Aperte, ultima domenica di Maggio, chi capita da quella parti, si fermi..
Ciao
p.s. se a qualcuno interessa la ricettina delle pappardelline, ditemelo che la butto, anche come commento a questo post

Stefano

8 commenti:

  1. Hai detto bene. La barrique è uno strumento. E può essere usato per conferire più profumi ed equilibrio o per coprire magagne strutturali e/o per venire incontro ad una richiesta mondiale (sopratutto anglosassone) di gusto rotondo ma standardizzato...

    Per quanto riguarda Gualdo del Re non l'ho ancora sentito ma una puntatina potrei farcela quest'anno da quelle parti...magari proprio ad agosto così ce lo assaggiamo insieme ;-)
    ciao
    (ti invidio un po' le pappardelline conoscendo le qualità culinarie della tua consorte)

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  3. Naturalmente interessa la ricetta, butta!
    E poi questa è la mia azienda preferita e tutti gli anni ci faccio un giro: famiglia spettacolare, vini ottimi e la cucina del loro ristorante interno.... semplicemente eccezionale, provare per credere!

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  4. Ok ragazzi,se in Agosto capitate dalle parti di Donoratico fate uno squillo che ci facciamo un giro insieme.
    Possiamo andare al Gualdo, e girare per altre due o tre cantine sia in Suvereto che nelle vicinanze di Castagneto o Montescudaio..
    ciao

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  5. Ah già la ricetta:
    Pappardelle al cinghiale
    Far marinare per quattro ore il cinghiale coprendolo con vino rosso aggiungendo mezza cipolla, rosmarino, alloro, salvia, ginepro, sale e pepe. Togliere e frullare il cinghiale a pezzetti con il minipimer.
    Farlo rosolare con olio, mezza cipolla, macinato, aggiungere un bicchiere di vino rosso e far evaporare. Aggiungere preparato di passato di pomodoro + 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro precedentemente preparato e brodo.
    Far cuocere aggiungendo pepe e ginepro per 2/3 ore. Aggiungere brodo e/o acqua se necessario. Lessare le pappardelle, togliere al dente e....enjoy

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  6. ... non per fare il solito ... birrologo, ma all'ultima cena fatta in quel di Buonconvento con il cinghiale, l'abbiamo fatto prima marinare e poi cotto in una birra dal nome strano, 'T gaverhopke bruin, una 8° scura con un che di acidulo/asprigno che ha ben neutralizzato il dolciastro della carne. C'erano anche dei .... vinologi a quella cena: chiedere per conferma. Era veramente molto buono.
    Così, solo per far capolino da birrayo nel campo del vinayo

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  7. Ora in altri tempi mi sarebbe venuto un crampo allo stomaco a legger cotanta sfrontatezza caro Alberto, ma detto da te lo accetto e posso immaginare che sia possibile ma..... io preferisco ancora i vini della famiglia rossi! però mai dire mai come mi hai giustamente insegnato.

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  8. Ciao Alberto..personalmente sono aperto a tutte i consigli e le prove o innovazioni (per me)..proprio in questi giorni ho fatto alcuni esperimenti culinari che poi, per vostra disgrazia, vi relazionerò qui.. :-)
    La prossima volta che avremo pezzo di cinghiale proviamo a farne parte marinato in vino rosso e parte con la birra (magari non avrò la gaveroppe che menzioni te) e poi ti dico...

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bei tempi...