Il vermouth, vino aromatizzato, adesso utilizzato quasi esclusivamente come ingrediente x cocktail è stato riscoperto da un piccolo produttore artigiano della nostra città che, riprendendo un vecchia ricetta del 1750, con una base di vino bianco toscano (per la versione Vermouth bianco) e l’aggiunta di numerose erbe aromatiche e spezie varie (tra cui l’assenzio dal tedesco Wermuth da cui il nome) ed una lavorazione tutta eseguita a mano, produce un Vermouth di qualità interessante. Comunque ai là della qualità del prodotto in sè (da provare fresco come aperitivo se piace il retrogusto tipico, acidulo e amarognolo), stasera volevo postare per un altro utilizzo possibile. Ieri sera apprestandomi a cucinare uno spaghetto alle cappesante, con la ricetta in mano che recitava “sfumare nel brandy”, in assenza di quest’ultimo beh ho provato con il suddetto Vermouth, due dita, senza esagerare. Beh il matrimonio è stato ottimo, il gusto amarognolo del vermouth si è ottimamente sposato con il dolciastro della cappasanta.
Risultato: ottimo spaghettino, molto gradito.
Ciao
p.s. a proposito, l’abbinamento, provato: in mancanza di un bianco che ritenevo idoneo per sposare il tendente al dolce del mollusco, aperto un Philipponnat Brut Royal Reserve.
Belle boliicine, gradito anche l’abbinamento.
lunedì 23 febbraio 2009
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Un Pinot Bianco (o grigio) poteva andare, che ne dici?
RispondiEliminaE poi le Capesante io le avrei sfumate nel...Vin Santo. Un abbinamento celestiale ;-)
Vin santo, vero non ci avevo pensato ed invece dei pomodorini ciliegini, dei San Marzano :-)
RispondiEliminaPinot, beh direi di sì, da provare.
Personalmente, oltre alle bollicine (champagne e franciacorta), direi sauvignon (friuli) o chardonnay (alto adige).
Un bello chablis ce lo proverei volentieri
ciao