La cioccolata, come tutti sanno, è alimento che suscita più di una difficoltà nel momento in cui ci si trova a dover scegliere una bevanda da poter abbinare. In Belgio questo “problema” l’hanno risolto, alla grande (secondo me) e da molto tempo. Premessa necessaria: in Belgio la cioccolata (assieme alla birra, alle patatine fritte, ai cavolini di Bruxelles e alle waafels) è uno dei baluardi della tradizione gastronomica. Assieme alla Svizzera il Belgio è la nazione con la più solida tradizione cioccolatiera al mondo; nel paese ci sono oltre 2000 negozi specializzati e molti marchi come Neuhaus, Côte d'Or, Leonidas e Godiva sono rinomati e apprezzati ovunque. Di fronte a una così diffusa e apprezzata tradizione i belgi, che oltre ad essere produttori sono anche grandi consumatori di questa specialità, hanno tirato fuori (ormai da secoli) dal cilindro della fantasia produttiva una linea di birre che si sposa perfettamente con questo alimento. E due di queste le ho portate in degustazione a Carmignano, insieme a delle schiacciatine di cioccolato fondente della premiata ditta aglianese Catinari (che ai belgi ha ben poco da invidiare).
La prima è stata una birra trappista (del particolare segmento produttivo denominato “trappista” ne parlerò più diffusamente nel mio prossimo post sulla storia della birra): la Rochefort 10, una scura di 11,3% Vol, brassata per la prima volta negli anni ’50 dall’Abbaye de Notre Dame
Per seconda ho portato invece una produzione abbastanza recente, della birreria artigianale belga Malheur, di Buggenhout, nelle Fiandre Occidentali (interessante una nostra intervista al proprietario, che potete trovare qui http://inbirrerya.blogspot.com/2008/11/malhuer-brouwerij.html). In questo piccola cittadina (non più di 13.000 abitanti) ci sono due fabbriche di birra all’avanguardia, l’altra si chiama Bosteels, che per prime hanno messo s

Altre birre adatte alla cioccolata: fra le italiane principalmente due, la Noel del birrificio Le Baladin (giuro, non sono un loro agente commerciale!) che si reperisce con relativa facilità anche nelle enoteche più fornite, e la Chocarrubica del birrificio piemontese Grado Plato, un po’ più difficile da agguantare, ma egualmente splendida, brassata con la carruba siciliana (la sua scheda qui, http://www.fermentobirra.com/schede-birre/italia/grado-plato-chocarrubica). Ma la più buona in assoluto da me assaggiata è una stupefacente birra americana, la Black Chocolate Stout della Brooklyn Brewery: Michael Jackson, non il cantante, ma il massimo esperto mondiale di birre (morto quest’anno), parlando di questa birra, disse “sembra di bere una sacher torte liquida”. Vi assicuro, è un’esperienza al limite del mistico; se capitate dalle parti di Brooklyn … non fatevela scappare.
E volevo fare un post breve …
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