Breve report sul fine settimana dalle parti della Riviera degli Etruschi, con consigli gastronomici vari. Domenica 31 maggio "evento" molto interessante e molto ben riuscito, tempo da lupi a parte: a san Vincenzo, con stand volanti in tutto il paese, celebrazione della 3° edizione di "Tutti pazzi per la palamita". Nelle edizioni precedenti il tutto si è svolto sotto l'egida del "sommo" Fulvio Pierangelini, chef e patron del Gambero Rosso; adesso, chiuso il ristorante e datosi alla "macchia", il tutto è passato sotto il controllo del comune di San Vincenzo. La palamita, pesce azzurro pescato proprio nella zona inquestione, pesce facente parte dei presidi slowfood, è stato offerto a tutti i partecipanti sotto le sue molteplici varianti culinari: alla griglia, arrostito, fritto con zonzelle, in umido, insieme al polpo e alle patate, sotto forma di variante del cacciucco, come farcitura ulteriore di schiacciatine alle verdure, il tutto "espresso", cioè dalla teglia (o dal tegame) al consumatore. E considerato il tempo, devo dire che sono stati proprio bravi. E il pesce, molto saporito e versatile di per sè, ha fatto la sua bella figura. In tutta la settimana poi, i vari ristoranti della zona che aderivano all'iniziativa, hanno proposto menù dedicati (qui l'elenco dei ristoranti con relativi menù). Bella iniziativa, da tenere sicuramente presente per l'anno prossimo.
Già che ci sono, visto che la zona è spesso frequentata da pratesi, due consigli "mangerecci", ovvero due ristoranti che, a mio parere, valgono la sosta.
A Piombino, nel pieno centro storico del pese, vicino alla rocca, in una via defilata, il Garibaldi Innamorato, osteria "chioccioluta". Molto carino il posto, non più di 45 posti in una ex macelleria, menù tutto pesce: otto, dicasi otto, antipasti di mare (loro li chiamano assaggi, ma erano molto più di questo) con variazioni fra il fritto (polenta fritta e uova di tonno, seppioline e moscardini), l'umido (razza e una variazione sul cacciucco), con la palamita (ancora lei) in grande evidenza (torta di palamita con patate e sgombro) e uno spettacolare baccalà lesso con maionese all'aglio. Dopo gli antipasti, nel menù recitato a voce (segno buono) tre primi a scelta, fra i quali la loro specialità: la zuppa corsa. Ottimi anche i secondi, io mi sono buttato su di un filetto di cernia al'isolana. Carta dei vini con 250 etichette, prezzi più che corretti. Con una bottiglia di vino da 15 euri, in due abbiamo speso 75 euri.
Secondo consiglio gastronomico: a Castiglioncello, proprio accanto alla stazione, il ristorante "La stazione", manco a dirlo. Da fuori non gli daresti una lira, dentro invece locale più che a posto, con cucina molto curata. Anche qui tutto pesce: 5 antipasti, alcuni dei quali molto inusuali per preparazione e accostamenti (spettacolare un piccolo hamburger con pane fatto da loro, carne "pressata" di tonno e pomodorini). Il menù, anche qui non scritto, prevedeva tre primi con pasta fatta in casa, e fra i secondi una spettacolare e leggerissima frittura. Il top comunque sono i dessert, sfiziosissimi (il mio era una crema di nocciole semifredda con frutti di bosco e biscotti sablè). Unico appunto, non curano molto la carta dei vini, tendono ad offrirti sempre (non è la prima volta che mi ci fermo) il bianco fermo della casa, buono ma non eccezionale. Vale comunque la fermata.
hai sicuramente messo l'acqua gasata nel vino, mica puoi bere qualcosa senza bolligine giusto?
RispondiEliminaPiuttosto abbinamenti pesce-birra? eresia?
Ho bevuto, senza sparare a casaccio (avevo la "lista" dietro), un Gewurztraminer Hofstatter 2008, veramente veramente buono. Confesso che ogni tanto mescolavo in bocca acqua gassata e un po' di vino: le bollicine fanno parte di me. Come ben sai, in ambito birrario ci sono pochissime eresie "abbinamentistiche": col pesce la birra è la morte sua, con gli antipasti leggeri e i fritti una blanche o una lager, sui primi una bella saison, sul pesce in forno una robusta triple. Un po' più di difficoltà sul pesce cotto "in rosso", ma ci si potrebbe lavorare un po' sopra.
RispondiEliminaSfidiamoci a singolar ... bevuta
e dai .... ora la birra è la morte del pesce... non mi convinci mica.
RispondiEliminaPerò tutto può essere, per me comunque va bene sempre un franciacorta.....
non so di preciso cosa sia un "franciacorta", e chiedo scusa di ciò, ma ho appena finito di "scolare" una Dulle Teve (la "cagna pazza" di quei matti dei De Dolle), una bionda da 10°, e ancora penso alla splendida "morte" che il mio filetto di cernia avrebbe fatto in compagnia di una "cagna" ....
RispondiEliminaCiao Alberto, ok io mi annoto "La stazione", il Garibaldi lo avevo già sentito nominare (anche se poi mai stato).
RispondiEliminaSempre in merito di ristoranti sul pesce in zona, mi hanno parlato molto bene de "Il Doretto", tra Cecina e Rosigano. Lo conosci? Lo proverò uno di questi sabati poi ti dico..
ciao
Tutto ok, Stefano?
RispondiEliminaIl Doretto non lo conosco, in Rete però vedo che ne parlano tutti più che bene. Da provare, quindi, anche se mi dovrò fare un po' di "violenza": con Cecina ci ho litigato da piccino, e l'ho sempre scansata fino ad ora ....
Ciao Alberto, tutto ok grazie...
RispondiEliminaSì infatti, le varie recensioni in rete ne parlano bene (come sul Garibaldi innamorato un pò tutti). Proveremo.....
Poi sempre in zona (+ o -), invece sul tipico toscano, piatti del territorio, carne, cacciagione, il mio preferito nettamente, dove almeno una volta l'anno ci capito puntualmente è l'Osteria del Ghiotto a Canneto (superato Monteverdi Marittimo, 15/20 km ca dopo castagneto c.cci.).
Veramente ottimo
ciao
Al Doretto ci sono stato un paio di anni fa. Pesce ben cucinato e fresco. Locale accogliente. Merita la visita ;-) ciao
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