Con colpevole ritardo un breve post con riferimento all'evento birrario dello scorso fine-settimana a Prato, Slowbeer.
Ringraziamenti: è stato un piacere rivedere molte "facce" conosciute nei precedenti corsi di cultura birraria organizzati dai winelovers, grazie di essere venuti al Parco delle Cascine. E' proprio vero che quando si cerca di creare e diffondere cultura e conoscenza, le persone poi non si fanno sfuggire facilmente le occasioni per poterle incrementare e coltivare. Slowbeer, nel suo piccolo, ha, almeno in parte, assolto anche a questa funzione.
Felicitazioni: non vuole essere, questa, una captatio benevolentiae, ma mi corre l'obbligo di sottolineare pubblicamente la ragguardevole competenza manifestata nei giudizi che abbiamo avuto modo di scambiare con alcuni di voi sulla qualità delle birre presenti all'evento. Siamo molto più di un gradino al di sopra del livello di "neofita": quello che è stato oggetto spesso di discussione nelle varie serate dei corsi, ha avuto poi la fortuna di una declinazione pratica, con degustazioni non guidate. E i giudizi hanno quasi sempre sottolineato con correttezza pregi e difetti delle birre assaggiate.
Bilancio della manifestazione: siamo stati molto contenti della riuscita, noi di Birrerya, che in pratica abbiamo un po' supervisionato il tutto, pur lasciando la responsabilità operativa alla condotta Slowfood di Prato. Pur con alcuni distinguo. Ancora da perfezionare il settore "cibarie", che in queste occasioni deve essere il più immune possibilie da critiche e/o inadempienze. Molta, moltissima gente in più rispetto all'anno scorso, nonostante un investimento sulla pubblicità/comunicazione locale ancora deficitario (mentre su Internet la comunicazione ha più che funzionato). Spettacolare la location: già l'anno scorso ci eravamo accorti della enorme potenzialità del luogo, quest'anno ancora meglio allestito. L'unico limite è ancora rappresentato dalla distanza della location da entrambe le entrate al parco, bisogna ancora lavorare su questo. Le birre: noi di Birrerya dobbiamo chiedere scusa perchè non siamo riusciti a portare a Prato una chicca belga, in prima assoluta italiana: i belgi spesso fanno girare molto le scatole, promettono promettono e non sempre mantengono. Qusta volta non hanno mantenuto quanto promesso. Abbiamo comunque portato tre ottime birre alla spina, che sono molto piaciute. Il Bruton era a posto con tutte e quattro le proprie birre, e mi sarei molto stupito del contrario: la Momus, a mio parere, era in splendida forma. Sono stato molto contento di conoscere nella loro prima "uscita" ufficiale i ragazzi partesi del birrificio I Due Mastri: chi si butta ora in questa difficile arena va comunque sostenuto, la loro Glencoe va tenuta d'occhio. Il Birrifico Amiata ha avuto un po' di problemi con le spine, e io ho potuto assaggiare solola loro rinomata Bastarda Rossa: corretta, ma non trascendentale. L'unico assente, rispetto al programma ufficiale, l'aretino Pevak, era più che giustificato: la loro titolare si è rotta un gamba in un incidente d'auto pochi giorni prima di venire a Prato, e non è riuscita a trovare un sostituto. Sarà per il prossimo anno, un appuntamento che ci impegnamo fin da ora a riproporre (Slowfood collaborante permettendo).
venerdì 26 giugno 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento