lunedì 19 gennaio 2009

Rosso di Sera, i sodi

Eh si un bel rosso, in una bella sera è davvero una soddisfazione.

Tenevo da tempo questa bottiglia nella cantinetta climatizzata dove custodiamo i nostri bambini ( io e la mia socia al 50%, la moglie...) e aspettavo solo l'occasione giusta.

Quindi sabato ho avuto le coordinate giuste, due amici a cena veramente appassionati del buon bere e un menù abbastanza ideale. lasagne e arrosto.

E quindi di soppiatto, come fossi Arsenio Lupin, ho stappato prima che qualcuno contestasse la scelta ma anche prima che mi venissero i soliti sensi di colpa

Mi succede sempre prima dell'apertura di un vino che ho messo in affinamento e che mi da gioia solo per il fatto di averlo in cantina, che volete sono le manie del fissato.

E poi che lo conosca già o no, ho davvero sempre un rispetto a volte eccessivo verso quel prodotto che qualcuno ha realizzato con la sua arte enologica magari un bel pò di anni prima. Mi sembra di violare uno scrigno e che dopo non avrò più la bellissima aspettativa che si prova nel veder crescere un bel vino.

Per chi non ama il vino deve essere davvero sciocco tutto ciò, ma per me è la natura stessa della mia passione. Abituato nel mondo frenetico ad adeguarmi ad una velocità quasi insostenibile in tutti i settori, dall'affettivo al lavorativo, qui riesco ad "usare" il tempo per la mia felicità. Posso idealmente sedermi sotto il mio albero preferito ed aspettare gli effetti del tempo sul mio amato vino. Bene basta così altrimenti sembra una crisi alcolica questa.

I SODI di SAN NICCOLO' si diceva, grande grande rosso vi confermo. Già allo stappo il profumo di fiori e frutta arriva al naso, poi nel bicchiere un superbo rosso rubino vivace e brillante fanno venire la classica acquolina in bocca. Si mette il naso nel bicchiere e salgono subito altri aromi delicati di vaniglia, frutta rossa matura, di etereo e di sottobosco. Ma è la pulizia che impressiona, grande carattere senza strafare nei gradi alcolici.

Al palato poi un tannino fine e delicato con un acidità complice che non intacca la morbidezza complessiva. Gusto pieno, persistente e con un finale di bocca molto piaevole.

Grande esempio di sangiovese toscano senza influenze merlottiane o cabernettistiche che arrivano, come di solito succede anche se non invitate, alla nostra personale festa.

Vade retro almeno per questa volta, voglio assaggiare la toscana.

E come alleato in questa rappresentazione il sangioveto porta con se un altro vitigno locale, la malvasia nera.

Lode a te produttore-genitore di questo piccolo gioiello che è nato nel 2001 tra i sassi (i sodi) della collina e cresciuto sano in quel di Castellina in Chianti.


1 commento:

  1. Ho avuto il piacere di farne la conoscenza un annetto fa durante una degustazione dedicata a 4 grandi "S" toscani tra cui appunto i Sodi e non sfigurava affatto accanto a + blasonate etichette, anzi..
    Notevole davvero

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bei tempi...