martedì 2 marzo 2010

Heres 2010

Buona l’organizzazione e di livello la lista dei produttori partecipanti.
Ci ho fatto un paio di incursioni, domenica per bollicine e bianche e lunedì per i rossi e qualche vino da dessert, in totale nei due giorni annotati un’ottantina di assaggi.
Senza tediare con liste e/o valutazioni varie, solo alcune considerazioni.
- le bollicine degustate (un’azienda di prosecco, una Franciacorta, e tre domaine di Champagne) in generale non mi hanno entusiasmato. Per i bianchi buone impressioni dal Friulano del Collio Schiopetto, dal Trentino Nössing e dallo Chablis di Domaine Voillot;
- per i rossi una conferma, l’Etna rosso del produttore siciliano Tenuta delle Terre Nere, 2006 soprattutto ma anche 2008 ed anteprima 2009: veramente un produttore interessantissimo come già avuto modo di conoscere nella solita degustazione heres nel Marzo 2009.
Poi ancora i pinot noir della Borgogna soprattutto di Chateau La Tour (Clos de Vougeot grand cru), Domaine Voillot e Domaine Rossignol-Trappet. Ottimo, anzi, nota maggiormente positiva della giornata, il Nobile di Montepulciano di Godiolo. Presente il produttore, gentilissimo e disponibilissimo, degustato il 2006 e la riserva 2003: nobili “tradizionali” da solo sangiovese, prugnolo gentile, o max piccolissime percentuali di canaiolo e/o colorino.
Ciao alla prossima
stefano

5 commenti:

  1. Senz'altro grandi vini all'HERES, tuttavia decisamente troppa confusione. Non è possibile che la quasi totalità di partecipanti di una degustazione che tecnicamente dovrebbe essere per gli addetti ai lavori, sia visitata per la quasi totalità da privati. Personalmente ai privati farei pagare un biglietto e vista la ricchezza del catalogo heres anche salato. Un privato ha almeno una decina di occasioni l'anno in cui sentire i vini più importanti a costi quasi nulli, infatti (per carità non è certo l'unico e probabilmente neanche il primo dei motivi!)ma il vino rimane tutto sugli scaffali. Come se non bastasse, a presa di culo, vedi anche persone senza una licenza nel commercio che prendono accordi direttamente con aziende su listini che non sono per i privati! Non mi riferisco alla degustazione dell'heres in particolare, ma vi assicuro che succede e mi ci sono ritrovato più di una volta...

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  2. Interessante questa risposta, e ti dirò caro anonimo.... Sono da sempre un fautore del vino "democratico" alla portata di tutti quindi mi infastidiscono le logge private del vino, il loro lasciar fuori quelli che poi sono i consumatori finali e quindi chi paga tutto il carrozzone. Ma in questo caso sono pienamente d'accordo con te, e avendolo fatto ho trovato lo stesso problema al vinitaly: è una fiera per operatori diventata la sagra degli ubriachi.
    Sui produttori che saltano i loro commercianti vendendo direttamente ai privati no comment, ma togliere il loro vino da negozi e ristoranti no?? Eì una grande scorrettezza che mortifica chi si prende il rischio di tenersi i loro prodotti in magazzino e cercare di rivenderli, e in questi periodi bui.... Però ti assicuro che se avessi la certezza che un produttore vive di questi accorti, mi divertirei molto alla successiva visita del suo rappresentante
    Il merano wine festival però non ha insegnato niente a noi terroni dell'Italia centrale....

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  3. Personalmente non sono completamente d'accordo.
    Al di là del fatto che non vedo tutte queste occasioni di degustazioni a prezzi quasi nulli se non qualche rara presentazione di talune enoteche(se poi mi sbaglio, bene, anzi, quando ci sono tali occasioni segnala pure..). In merito ad Heres poi sinceramente non ho visto nemmeno tutta questa folla, sebbene nella giornata di domenica l'afflusso era notevole. Ieri invece al Lido di Camaiore x Terre di Toscana (segue post relativo), degustazione aperta a tutti, ben pubblicizzata, folla enorme, caldo, guardaroba completo, file ai tavoli e si parla di una degustazione con pagamento di biglietto. Poi perchè solo vini "importanti" (magari i soliti supertuscan....)?Degustazioni come Heres, possono permettere di far conoscere a molta appassionati, il consumatore finale poi, taluni produttori e prodotti che magari difficilmente avrebbero modo di apprezzare (personalmente ad ogni degustazione scopro qualcosa o qualcuno di nuovo), anche prodotti con ottimi rapporti qualità/prezzo, degustazioni tra l'altro non pubblicizzate. Il fatto che poi i vini rimangono sugli scaffali dipende poi da altri motivi, come giustamente dici, prima di tutto il momento particolare anzi unico che stiamo vivendo (non solo vini sono fermi sugli scaffali..,), e magari non aiuta anche il fatto che molti vini hanno forse prezzi, quelli sì, troppo "importanti".
    ciao
    stefano

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  4. Vedi anche se dal mio intervento precedente può non sembrare, anch'io come Andrea non sono per le lobby del vino. Tuttavia non si può negare certe evidenze:
    il commercio ha regole precise. Una distribuzione non deve far conoscere il vino ai privati, cioè al consumatore finale, ma ai rivenditori. Altrimenti non è più una distruzione/un rifornitore, ma sta facendo una specifica della vendita al dettaglio, cioè tratta con il cliente finale. Vedi lancio queste provocazioni non tanto perchè ciò sia un male a priori, anzi ne può senz'altro giovare anche il dettagliante dalla maggiore conoscenza di un prodotto, il punto è che servano regole ferree, perchè le necessità di un privato non vanno molto d'accordo con quelle del commerciante. Esempio: in queste rassegne (e mi è capitato anche all'Heres) sento spesso chiedere il prezzo dei vini dagli avventori, il vignaiolo che gli sta di fronte risponde ovviamente l'unico prezzo che conosce e cioè quello alla fonte senza iva che non è certo quello del privato, ed io mi trovo i clienti che senza volere mi fanno i conti in tasca. Ti sembra giusto? Guarda Stefano te lo dice uno che cerca di ovviare a questi problemi portando io stesso i miei migliori clienti a questo tipo di rassegne in modo da controllare queste situazione paradossali; per il vinitaly ad esempio a spese mie noleggio un camper e pago il biglietto a 3/4 clienti, ovviamente a quelli che veramente pagano il "carrozzone" comprando il vino durante l'anno. Ognuno si eve occupare come meglio può dei propri clienti, io dei miei e la distrubuzione dei suoi: e cioè noi rivenditori. Non vorrei sembrare snob, ma mi sembra un dato di fatto: quando una cosa è di moda e, come nel caso di molte degustazioni anche poco costosa, c'è veramente di tutto, anche chi il carrozzone lo paga ben poco. Le situazioni poi che spiegavo nell'intervento precedente probabilmente sono le peggiori, ma credimi le vedo succedere spesso a molte degustazioni. Privati che fissano direttamente con le cantine (e fin qui niente di male per carità) e cantine che alla prima visita gli riempiono le bauliere di vino al listino del rivenditore perchè magari qualcuno nel mazzo ha una partita iva per giustificare una fattura. Il privato si sente terribilmente "fico" perchè può dire di pagare un determinato vino pochissimo, la cantina ha venduto, ma il settore muore! Questo però riconosco essere un altro problema tanto con le cantine ci fisserebbero comunque...Sono d'accordo con te sul fatto che tutto ciò non è certo il problema principale, siamo tutti ben consapevoli che se ci fossero più soldi su queste disavventure staremmo a riderci sù, magari con un bel bicchiere di vino...Buone degustazioni a tutti

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  5. Scusa Andrea ma al merano Wine festival non sono mai riuscito ad andare perchè è sempre in un periodo a me sfavorevole, perciò non ho capito bene la tua citazione..Spiegami un po'

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bei tempi...