sabato 11 luglio 2009

Il ddl che sconvolse il mondo del vino

Ecco una puntata estiva di quella telenovella che è il mondo del vino attuale.
Mi arriva ( fonte ANSA) la notizia che leggerete sotto e mi viene subito da ridere. Non perchè improvvisamente sia impazzito ma immagino subito i fiumi di parole e le procedure legali che ne seguiranno. Poi penso anche che di pazzi per il mondo ce ne sono ancora, per fortuna.
Chi osa mettere in dubbio l' unicità, la supremazia e l'egemonia incontrastata di qualche associazione di degustatori del mondo del vino?
Insomma, se riescono a fare questo ddl posso cominciare a credere che babbo natale esiste davvero.....
Sulle parole del presidente Medri, troppo gustosa l'opportunità, presto un post dedicato.
Ma come aperitivo solo un paio di domande: Quanto costa fare i corsi di "abilitazione con le varie associazioni? I relatori sono di solito scelti per nomina o per concorso, con graduatorie o similari?


2009-07-11 14:03 - fonte ANSA.IT
UN ALBO PER I SOMMELIER, ECCO DDL DI DISCIPLINA
ROMA - E' in arrivo un albo per i sommelier, motivato dalla necessità di disciplinare una professione in costante crescita, con reclute in aumento del 10-15 per cento ogni anno, soprattutto tra le donne.La proposta dell'albo è contenuta nel disegno di legge sulla "disciplina..... Il ddl è stato presentato, spiega Gamba, "nella necessità di qualificare meglio la figura del sommelier professionista, definendo un percorso di indiscutibile serietà e professionalità invece dell'autocertificazione di fatto avvenuta finora nei vari corsi e corsetti delle associazioni privatistiche che formano i degustatori". L'abilitazione avverà tramite un esame i cui contenuti saranno definiti dal ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, aggiunge Gamba. Per accedere all'esame il disegno di legge prevede una serie di percorsi formativi all' interno del corso di laurea universitario di Scienze della preparazione alimentare, dei corsi offerti dagli istituti alberghi e "da nuove ipotesi- sottolinea Gamba - recepite di recente come i corsi all'interno degli istituti agrari con indirizzo enologico e, in alternativa, anche l'abilitazione di quanti abbiano avuto una formazione in corsi almeno biennali tenuti da associazioni qualificate".
Ma alla proposta dell'albo fa barricate l'Associazione italiana sommelier (Ais). "L'albo non serve - è il commento di Terenzio Medri, presidente dell'Ais che opera da quarant'anni in Italia concentrando, assieme alla Fisar (federazione italiana sommelier albergatori ristoratori), la formazione dei degustatori del vino in Italia - mi sembra che questo ddl favorisca gli interessi di qualcuno, come le università con i corsi specialistici nel settore agroalimentare, piuttosto che gli interessi della professione. Una professione che già esiste e che ha un percorso formativo qualificato all'interno dei nostri corsi". "Piuttosto - conclude Medri - la nostra associazione sta cercando di definire la nuova figura del maitre-sommelier con un inquadramento contrattuale al secondo livello e non già a quel terzo livello attualmente garantito ai sommelier".
All'eventualità di un albo dei sommelier si dice invece favorevole la Città del Vino - l'associazione dei comuni a più alta vocazione vitivinicola d'Italia - in quanto "costituisce un forte elemento di responsabilizzazione della categoria". Per l'associazione, inoltre, la proposta in discussione al Senato dovrebbe essere estesa anche a tutti gli assaggiatori di prodotti tipici italiani, come nel caso del'olio e dei formaggi, "offrendo uno spettro più ampio alla figura del degustatore professionale".

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