domenica 19 luglio 2009

Brunello è (ancora) bello ?


Un milione e trecentomila litri di Brunello di Montalcino declassati a Igt:
Un rotondo 20% dei 6,7 milioni di litri di Brunello sequestrati anche a seguito del maligno e italianicamente masochistico sasso lanciato dall’Espresso ad aprile dello scorso anno, in piena anteprima Vinitaly
L’indagine dalla Guardia di Finanza, iniziata ancor prima, nel 2007, si è appena conclusa e ci sentivamo in dovere di darvene l’esito dopo il polverone sollevato a suo tempo.

E’vero, eccome. Come recita la nota delle Fiamme Gialle “ ingenti quantitativi di vino relativo alle annate dal 2003 al 2007 sono stati tagliati o ammorbiditi con uve e vini differenti dal Sangiovese, unico vitigno ammesso dal disciplinare del Brunello e Rosso di Montalcino".
Il Sangiovese veniva mischiato con uve provenienti da altri vitigni della zona, ed anche con prodotti vinosi provenienti da altre regioni. Perchè?
Per aumentare i volumi produttivi, a fronte di una richiesta , italiana e non , sempre maggiore, e per ottenere un gusto più morbido e gradito ad alcuni mercati internazionali.
E nell”affaire” veniva coinvolto non solo il Brunello. Sono stati sequestrati a suo tempo anche 1,7 milioni di litri di altri vini a denominazione (quali il Rosso di Montalcino D.O.C. ed il Chianti Classico D.O.C.G. e I.G.T. Toscana Rosso), di cui a conclusione oltre il 40 % sono stati declassati a denominazioni di minor pregio e 100.000 litri inviati direttamente a distillazione.
Come conseguenza di quanto dicevamo sopra sono stati; sequestrati pure 400 ettari di vigneti sui quali erano coltivati vitigni non riconosciuti dal disciplinare di produzione.
Complessivamente sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Siena 17 persone. Di queste, otto hanno richiesto il patteggiamento, mentre le altre nove hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini per i reati di frode in commercio e falso in atti, in alcuni casi commessi in associazione.

Che dire? Speriamo che da qui si possa ripartire daccapo, con più trasparenza, rispetto della tradizione, del disciplinare e meno derive “modaiole” che se momentaneamente possono accontentare i palati esotici (e i relativi & appetiti mercati) , a seguito di scandali e scandaletti producono poi il classico effetto boomerang.
Insomma, il gioco non vale la candela.
E l‘onestà poi dove la mettiamo?

In questo senso la riduzione di produzione da 80 a 70 quintali per ettaro, decisa con decreto regionale sollecitato dagli stessi consorzi di tutela già dal 2006, è un segnale positivo.
Certo, il Brunello sarà quantitativamente ancora più ridotto.
Avremo più qualità o più tentazioni per i furbetti di turno?

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