Domenica scorsa in occasione di cantine aperte, abbiamo
scelto di recarci in emilia romagna.
La necessità di dover scegliere mete che permettessero di
andare e tornare in giornata, la voglia di uscire dalle solite location toscane
ormai più volte battute negli scorsi anni e la curiosità di toccare con mano
l’ospitalità e soprattutto la crescita dei prodotti dei nostri vicini ci ha
spinto a questa scelta. La prima tappa in provincia di Modena.
La prima Cantina Aperta, con tanto di segnalazione che
indicava ciò, era…chiusa.
Seconda cantina
“I Monticelli”
http://www.imonticelli.it/ a Savignano sul Panaro, al confine tra le
province di Modena e Bologna (la foto sotto scattata dalla fattoria mostra il
colle oltre il quale inizia la provincia di Bologna), ultimo dei Lambruscai
modenesi (parole del produttore), e primo dei produttori della doc Colli
Bolognesi. Arrivati ore 12, praticamente i primi enoturisti, lo staff stava preparando
i tavoli. Produttore e collaboratore (molto competente) gentilissimi ci hanno
portato in cantina e fatto degustare i loto prodotti. Iniziato con il vino
tipico dei Colli Bolognesi, il Pignoletto frizzante per poi passare al
Lambrusco (varietà Grasparossa di Castelvetro), al Barbera ed al Cabernet. Niente
bianco Montuni del Reno (terminato); assaggiato infine il Sauvignon spillato
direttamente dalla botte. Ad accompagnare le degustazioni spuntino in cantina
con grissini e prosciutto di parma, tocchi di mortadella e parmigiano. Fuori
tavoli nell’”aia” della fattoria vicino alle vigne. Abbiamo pranzato, lo staff
cucinava primi, gnocco fritto e tigelle.
Scelto quest’ultimi, servizio a tavolo da ragazzi giovani e simpatici
(gli uomini vestiti da donne e viceversa con tanto di finta “farfallina” alla
Belen).
Seconda tappa, Ozzano dell’Emilia, cantina “Palazzona di
Maggio”.
Degustati chardonnay, cabernet franc/merlot, anche in
versione riserva, ed un sangiovese.
Partiti poi per altre due tappe a Faenza, due cantine vicine
con etichette simili, Poderi Morini e Cantina Spinetta. Ci siamo soffermati
soprattutto da quest’ultima
http://www.spinetta.it/
Il sommelier Antonio Corsini addetto alla degustazione,
toscano di Compiobbi da anni residente a Ravenna (lavora proprio presso il
punto vendita dell’azienda in città), simpaticissimo, gentile ci ha
“accompagnato” per tutta la degustazione, illustrandoci e commentandoci con
competenza ognuno degli innumerevoli prodotti dell’azienda. Oltre ai classici
prodotti della zona, Sangiovese di Romagna ed Albana di Romagna (quest’ultimo
sia nella versione secca che passito), l’azienda coltiva anche vitigni
autoctoni come Centesimo e Longanesi contribuendo ad evitare la scomparsa di questi
antichi vitigni. Interessante il centesimino sia nella versione secco che
passito.
Ed assaggiato anche un traminer vendemmia tardiva.
La visita e la chiacchierata si è prolungata e così dopo la
successiva Poderi Morini (in questa cantina degustato anche il centesimino
versione spumantizzata e goduta di un’abbondante merenda nella cantina con
salumi e frutta a volontà a disposizione dei visitatori)
era già tempo di far ritorno a casa, l’altra
cantina in programma beh sarà per un’altra volta…
Che dire allora ….abbiamo trovato quello che pensavamo di trovare
ed anzi direi che a fine giornata l’idea di partenza si è rafforzata dalla buona
qualità media riscontrata, oltre alla cordiale ospitalità tipica romagnola.
Certo non ci aspettavamo ne cercavamo vini di grande corpo,
o di grande struttura ma vini beverini, freschi e fruttati. Ed è quello che
abbiamo trovato. Perfetto l’abbinamento del lambrusco con gnocco, mortadella e
tigella al salame….ma anche il pignoletto ed il barbera si comportavano bene
nell’abbinamento. Ideale direi con bollito misto, cotechino etc..
Niente a che vedere con il lambrusco che solitamente
troviamo sugli scaffali della grande distribuzione. Ottimi poi i rapporti qualità
prezzo, 5-6€ a bottiglia.
Anche il sangiovese di romagna (acquistato a 3.8€) beverino
e gradevole, me lo immagino ideale per primi con pomodoro e ragù……Infine visto le
varie bottiglie riportate dei vari prodotti fin qui citati che adesso riposano in
cantinetta il giudizio tra una decina di giorni sarà anche più mirato e
preciso….
Tra l’altro visto il periodo estivo dove è ancora più facile
mettere in tavola piatti freddi, salumi e formaggi, un vino fresco e beverino è
ben accetto
Discorso a parte x centesimo e soprattutto longanesi, vino dal
naso interessante e di ben altra struttura che meriterebbe forse una
degustazione più mirata a attenta.
Spero che Antonio possa leggere questo articolo e magari
(oltre a commentare quanto scritto ed eventualmente a correggermi con la sua
esperienza del luogo) quando verrà giù nella sua Compiobbi potrebbe farci un
fischio e passare da Carmignano e portarci un paio di bottiglie di Burson (nome
con cui viene localmente definito il longanesi) e di Centesimino,
noi magari ci mettiamo un paio di Carmignano
ed per finire un vin santo per un bello scambio culturale….